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Vaccino sì, vaccino no? Alla fine abbiamo scelto…

diploma-coraggio

Parto subito mettendo le mani avanti: parlerò di vaccini.
Non nel senso medico/scientifico del termine, né di quello etico. Capirai, trattare un argomento simile è come organizzare una tavola rotonda in cui riflettere su temi che non porteranno mai a nulla tipo: “è nato prima l’uovo o la gallina?”, “la piramide di Cheope è frutto di un’architettura aliena?” e soprattutto: “Che utilità  ha Paris Hilton su questa terra?”

Semplicemente voglio condividere la mia esperienza con gnoma che a sei anni e mezzo si è trovata a fronteggiare il richiamo del vaccino obbligatorio.
Embè? Cosa avrò mai da dire a riguardo?
Giusto due cose:
– che non dovevo addentrarmi nei viluppi della blogosfera digitando sul motore di ricerca la parola “vaccino“ perché è stato come scoperchiare un vaso di Pandora da cui si sono sprigionate notizie di ogni genere, terrorismi psicologici, immagini che il regista di “Non aprite quella porta” rischia di essere ingaggiato da Dea Kids, informazioni dettagliate sui rischi potenziali che un vaccino può causare;
– che dopo la mia azione da ricercatrice folle e incosciente mi sono trovata nel dubbio (e definirlo amletico è decisamente riduttivo) se fare questo benedetto richiamo;
– Perché al primo tentativo di vaccino io e il padre di gnoma (nonché mio marito e alleato a fronteggiare notti in bianco in cui ci siamo arrotolati  tra le lenzuola come involtini e non certo perché preda di passioni improvvise ma solo perché non sapevamo che decisione prendere: vaccino sì? No?) abbiamo appena appena perso circa 5 anni di vita;
– Perché che si decida di farlo o meno il rischio c’è, la responsabilità  di caricarsi sulle spalle il rischio pure e la pesantezza di sentire l’entità  del rischio anche;
– Che dopo aver consultato il pediatra, il medico di famiglia, l’amica che c’è passata, quell’altra che non ci pensa minimamente, l’astrologa e l’esperta in costellazioni familiari ci siamo decisi a portare la nostra mini donnina così piccina e delicata al patibolo.
Sì, per noi era l’equivalente di dirigerci verso una ghigliottina con la flebile speranza di ricevere all’ultimo momento la grazia.
Le dottoresse, gentilissime e molto materne, hanno eseguito il picco che gnoma nemmeno se ne è accorta.
Poi le hanno dato un piccolo omaggio.
Lo stesso giorno verso sera la febbre altissima si è impadronita di mia figlia.
«Tranquilla, signora. Tachipirina e via. E’ normale”» la guardia medica del turno di notte non si è scomodata a consolare e soprattutto a rassicurare due genitori sul punto di svenarsi dalla tensione e preoccupazione con il martellante pensiero in testa:”porcaeva, era meglio non farlo!!”
Sembravamo la Florence Nightingale dei poveri al capezzale del ferito di guerra: panno umido, ghiaccio, e termometro ogni tre per due per monitorare una temperatura corporea in quel momento utile a fare una bella grigliata.
Ore 5 del mattino: la seconda tachipirina ci regala l’effetto sperato. La febbre scende a braccetto con l’ adrenalina.
Dopo pranzo ci presentiamo dal pediatra che sembriamo in pausa caffè dal set di The Walking Dead.
Il dottore ci rassicura: gnoma gode di ottima salute e rientra nella casistica di chi reagisce al vaccino con la febbre alta.
Ce ne torniamo a casa con un pensiero condiviso detto ad alta voce e all’unisono: “annulliamo l’appuntamento al vaccino facoltativo!”
Nei giorni successivi ho osservato a lungo  il piccolo omaggio che le dottoresse hanno dato a Camilla: un attestato di diploma  al coraggio.
E anche se è rivolto direttamente a mia figlia, impavida bambina che si è fatta fare la puntura e ignara di ciò che ha affrontato,  ho come il sentore che sia dedicato a me e suo padre…

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5 Commenti

  1. Il vaccino ha dei rischi, indubbiamente. Ho amici che lo hanno rifiutato in toto. Noi abbiamo fatto anche quello della varicella invece. Perche’ credo che i vaccini hanno salvato milioni di bambini e chi non si vaccina e’ sano solo perche’ protetto da chi ha avuto il coraggio di farsi e far vaccinare.

    1. ciao Silvia anche io ho diversi amici che si sono rifiutati di vaccinare i figli. E a differenza di diversi anni fa ora lo stato si limita a multare chi dissenta invece di convocarlo in tribunale.
      La varicella per fortuna Camilla l’ha contratta l’anno scorso. Quanto a morbillo, rosolia, parotite che rientrano nel vaccino facoltativo al momento non riusciamo a fronteggiarlo perchè dobbiamo ancora superare la paura recente. Poi si vedrà …

  2. Mannaggia il vaccino, al momento li abbiamo fatti tutti,
    e in tutte le conversazioni on/off line che mi capita di avere sono una fervente sostenitrice dei vaccini, risultando a tratti acida / antipatica / insopportabile.
    Ma sono giunta a conclusione che il mio fervore è più un tentare di nascondere i sensi di colpa per averglieli imposti e un autoconvincimento di avere fatto la scelta giusta.
    Se li fai hai i sensi di colpa per averglieli fatti, se non li fai hai i sensi di colpa per NON averglieli fatti e una paura incredibile quando senti parlare di possibile parotite rilevata nella scuola della città  vicina :
    Indipendentemente dalla scelta che fai , sicuramente è la migliore che puoi trovare, o almeno così mi piace credere.
    Un grosso abbraccio.

    1. “Indipendentemente dalla scelta che fai, sicuramente è la migliore che puoi trovare, o almeno così mi piace credere.”
      ti cito e ti quoto al 100% cara Sint 😀

  3. Io sono convinto che i vaccini abbiano la loro utilità , siccome però sono sempre sostanze estranee che vengono inserite nel corpo, il sistema immunitario puo’ reagire a queste sostanze in maniera del tutto inaspettata. Ecco perchè non mi piace che vengano iniettati sei vaccini obbligatori in una unica soluzione più un settimo facoltativo, in caso di reazione allergica trovare il vaccino incriminato potrebbe risultare lungo e sappiamo tutti che in quei casi il tempo è fondamentale!
    Abbiamo una sanità  che con queste iniezioni multiple cerca di ridurre i costi a discapito di quelle percentuali che risultano allergiche , in poche parole una roulette russa con la vita dei nostri figli e in mezzo le multinazionali della farmacologia che sponsorizzano caldamente queste vaccinazioni di massa.
    Infine vi riporto il pensiero del nostro illuminatissimo pediatra: si pensa che le vaccinazioni aiutino il genere umano, in realta questi continui ” aiuti ” al sistema immunitario non fanno altro che renderlo sempre meno efficiente e più dipendente da aiuti esterni. Col susseguirsi delle generazioni avremo individui con il sistema immunitario debole e mal abituato a difendersi dagli attacchi esterni, anche di semplici virus influenzali. Inutile dirvi quali saranno le conseguenze.
    I miei bimbi hanno seguito il percorso di vaccinazioni consigliato dalla asl ma non vi nascondo che ogni singola volta, ce li ho portati con il cuore che sanguinava e una paura fortissima di rientrare in quella percentuale di allergici.

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