Spagna e Francia dicono si ai matrimoni gay
Il 6 e il 7 Novembre 2012 sono due date piuttosto importanti nel panorama dei diritti civili dei gay.
àˆ infatti arrivata proprio l’altro ieri la notizia che la Cassazione spagnola ha avallato totalmente la legge del 2005 che dava diritto alle coppie omosessuali di contrarre regolare matrimonio.
8 voti a favore contro 3 contrari per porre fine alla lunga attesa di più di 22mila coppie che dal 2005 ad oggi, erano convolate a nozze in seguito alla legge pioniera del partito di Zapatero.
Nel 2005 solo 4 Paesi avevano emanato una legge che equiparava i diritti delle coppie gay in ambito matrimoniale: Olanda, Belgio, Canada e Spagna, appunto. Negli anni a seguire, i Paesi a favore dei matrimoni gay sono diventati 11.
In seguito all’emanazione di questa legge rivoluzionaria per molti aspetti, il leader del Partito Popolare, oppositore di Zapatero, Mariano Rajoy (attuale premier) aveva presentato ricorso alla corte suprema sia contro la riforma del codice civile che riconosceva i matrimoni delle coppie gay equiparati a quelli delle coppie eterosessuali, sia contro la possibilità di adozione da parte di queste famiglie.
Il ministro di Giustizia, Alberto Ruiz Gallardon, ha dichiarato che il governo del Pp «si atterrà alla sentenza della Corte Costituzionale, non modificherà la vigente legge e, pertanto, lascerà esattamente la regolazione che i giudici togati hanno avallato». Il ministro ha riconosciuto che la sentenza «convalida che l’unione fra persone dello stesso sesso rientra nella concezione di matrimonio raccolta nel testo costituzionale, stabilendo una dottrina vincolante».
Questa sentenza è stata salutata con molta gioia e profondo sollievo dalle migliaia di coppie gay sposate negli ultimi anni. Molte di queste famiglie si sono riunite a Puerta del Sol per festeggiare l’evento.
Più di 4000 coppie si sono sposate nel 2006, seguite da una media di 3000 all’anno secondo i dati riportati da un’analisi dell’Istituto Nazionale di Statistica, media che è aumentata del 21,5% lo scorso anno, fino a quota 3.880.
A ruota segue la Francia che proprio ieri ha reso noto il progetto di Legge che ritocca il codice civile, dichiarando che “Il matrimonio è contratto da due persone di sesso diverso o dello stesso sesso”.
Il Parlamento dovrà vagliare il progetto di legge a Gennaio, ma già da ora la destra ha chiarito la sua posizione contraria nei confronti del progetto di legge.
Il segretario dell’Ump, Jean-Francois Copè, che insieme ad altri sindaci francesi, ha dichiarato che mai nel suo comune di Meaux celebrerà un matrimonio gay, ha convocato “gli stati generali della famiglia“ per discutere non solo di matrimonio omosessuale, ma anche della più spinosa questione dell’adozione.
Questo è il punto più delicato della riforma, che vede la destra politica, la Chiesa Cattolica e altri culti religiosi, schierarsi contro la possibilità per le coppie gay di adottare bambini.
Le stesse associazioni omosessuali non si dichiarano totalmente soddisfatte dal testo di legge che di fatto, non prevede la possibilità alle coppie lesbiche di accedere alla procreazione assistita, ma solo all’adozione.
Il percorso per quello che il governo Hollande ha definito “progresso per tutta la società “, non sarà facile ne’ libero da ostacoli, ma è pur sempre un inizio che ha aperto la Francia al gruppo dei Paesi al mondo e in Europa, a favore dei diritti civili per le coppie gay.