Raffreddore in vista? Chiedi aiuto ai frutti di rosa canina
I miei vicini sono furibondi. I nostri posti auto si sono esponenzialmente riempiti di erbacce e a niente hanno potuto le nostre cure e le nostre progressive estirpazioni, le erbacce sono cresciute e basta. Ecco perché loro sono furibondi.
Mentre io no perché il mio posto auto è stato graziosamente invaso da un cespuglio di rosa canina selvatica che mi sta dando un sacco di soddisfazioni e mi riempie di doni in ogni stagione, come posso odiarlo?!
In primavera si è coperto di fiori dal tenue color rosa pallido con petali profumatissimi da cui ho ricavato una marmellata, uno sciroppo, un tonico astringente per la pelle e un profumo.
In autunno si è riempito di frutti (anzi, falsi frutti o cinorroidi): bellissime sfere rosso carminio che illuminano il paesaggio autunno-invernale fino a febbraio, con il loro bellissimo colore e che mi hanno aiutato ad emergere molto in fretta da un fastidioso raffreddore.
Fin da piccola mia mamma mi dava la marmellata di frutti di rosa canina (impropriamente chiamati “bacche”) perché essendo ricchissimi di vitamina C aiutano sia nella cura che nella prevenzione delle malattie da raffreddamento, ma io, sebbene debba ammettere la loro efficacia, non ne ho mai amato particolarmente il sapore.
Questione di gusti, perché ci sono tantissime persone che li trovano deliziosi. Ma le proprietà della rosa canina non sono finite qui: la polpa e la buccia contengono bioflavonoidi, sostanze che agiscono in sinergia con la vitamina C, ottimizzando la circolazione sanguigna e tutto ciò che ad essa si lega (problemi di colesterolo, pressione, anemia, stress, stanchezza, depressione, eliminazione di tossine e anche miglioramento della diuresi).
Ed è solo conoscendo le loro infinite proprietà , e forse anche stregata dal loro aspetto meravigliosamente colorato che spicca nel triste e monocromo paesaggio autunnale, che mi sono imposta di raccoglierne una manciata e prepararmi il decotto. La sua preparazione non è facilissima ma vi assicuro che ne vale la pena.
I frutti di rosa canina sono noiosi da pulire. Bisogna svuotarli dai frutti (piccoli, color marrone e spigolosi) e dai peletti di cui sono ricoperte le pareti interne, lavarli e metterli in una pentola a bollire per una decina di minuti.
Il decotto va lasciato riposare fino a che non raggiunge una temperatura gradevole e poi va zuccherato e speziato a piacere. Il sapore è insieme acidulo e gentile.
La grande quantità di vitamina C che contiene lo rende un po’ aspro, ma si sente contemporaneamente il profumo delicato della rosa e il suo colore crea, per la vista, lo stesso stridente contrasto: non è semplicemente arancione, è insieme rosa pallido e giallo acceso, delicatezza e forza, dolcezza e asprezza.
Pur non amando particolarmente i cinorroidi non posso fare a meno di ringraziarli per avermi curato il raffreddore e pertanto penso che salverò ancora e ancora dagli attacchi della falciatrice dei miei vicini il cespuglio di rose nel mio posto auto!
Decotto di cinorroidi
Ingredienti
1 manciata di cinorroidi
0.5 l d’acqua
zucchero (q.b)
Procedimento:
raccogliere i cinorroidi quando sono maturi, rossi e
leggermente morbidi.
Inciderli lateralmente e svuotarli dei veri
frutti e dei peli.
Lavarli sotto l’acqua corrente per eliminare tutti
i peli e metterli a bollire in una casseruola d’acciaio inox per 10-15
minuti.
Lasciare riposare.
Zuccherare a piacere.
Azioni: cura e previene le malattie da raffreddamento, migliora la
qualità del sangue, favorisce l’assorbimento del calcio e del ferro
nell’intestino, elimina le tossine e favorisce la diuresi.
Buon salutare weekend!
La vostra Francesca “streghetta” Tantalo