Pigiama party a tradimento e nostalgia dell’uomo ragno
Quando ti ritrovi per casa una figlia femmina certe volte pensi che calpestare un robot o una macchinina da corsa sia preferibile.
Una figlia femmina è pericolosa per una madre, è lo specchio che ti fa vedere cosa sei nel bene e nel male e che la tua tendenza a pianificare e organizzare anche l’evento del paese di due anime sul cucuzzolo della montagna del luogo più sperduto del mondo è tra i difetti peggiori che ti appartengono perché quando li vedi manifesti in tua figlia ti ritrovi a pensare: ma come hanno fatto tutti quanti a sopportarmi?
Camilla ce l’ha nel sangue il senso della festa, del party, del pigiama party, della saga, e tornei medievali e di volerli organizzare in modo patologico. E a tradimento.
Lei vorrebbe casa nostra travestita da scenario festa scintillante:
addobbi, paillettes che svolazzano nell’aria, polvere di glitter, fari stroboscopici, braccialetti fluo in testa, braccia, gambe, caviglie nemmeno fosse il terzo elemento dei Daft Punk. A volte mi chiedo chi sia stata in un’altra vita e sospetto abbia trascorso alcuni anni a godersi i bagordi degli splendidi anni disco music dello Studio 54 di New York.
L’altra settimana ho dovuto inibire una sua iniziativa senza sapere che fosse in atto nell’ombra.
Una serie di whatsapp di almeno dieci mamme che mi dicevano “grazie mille per l’invito, mia figlia ci sarà al pigiama party di Camilla sabato sera. Poi ci mettiamo d’accordo per domenica mattina e l’orario in cui verro a riprenderla” mi hanno fatto schizzare le coronarie come una pallina da flipper.
“Cami, scusa…”
“sì, mammina bella?” ecco, già “il mammina bella” emana un odore di trappola mefitica.
“Che significano tutti questi messaggi di mamme che mi dicono che questo sabato le loro figlie, nonché tue amiche di scuola parteciperanno al TUO pigiama party?!”
“eh, te lo avrei detto eh?! Tiiiii pregooooo adoro il pigiama party con i pop corn e i racconti dell’orrore, ce ne stiamo al buio coi fluo party così non abbiamo paura, non ti diamo fastidio, prometto!”
“Camilla hai invitato dieci amiche. Alcune dove le sistemo? Nella cuccia del cane in modalità sandwich? Io e tuo padre ci sistemiamo in terrazza?”
“Eh, magari ci montiamo la tenda..”
“….”
E’ partito un muso da Guinness dei primati, ho dovuto vestire i panni di una specie di operatrice telefonica che, con un cilicio stretto intorno alla coscia, si è dovuta scusare, giustificare, cucire pezze con una decina di madri che già avevano fissato appuntamenti da parrucchiere, estetista, tatuatore.
Non ultimo ho dovuto fare i conti con un paio di occhi che il gatto di Shreck che cerca di impietosire il mondo a confronto risulta lo sguardo da bambola assassina.
E il pigiama party si è tenuto. Eravamo in tre e mezzo: io, il papà, Camilla e la nostra cagnolina.
Plaid, pantofole, divano e catino di pop corn.
Un’ora e 38 minuti di Barbie “sòsemprescintillante”, mi hanno fatto rimpiangere
un buon vecchio Uomo Ragno…
– post sponsorizzato –