Nuovo suicidio per omofobia: 15enne si toglie la vita
E` successo ieri a Roma: un giovane ragazzo, appena 15enne, si è tolto la vita in seguito alle prese in giro, allo stalking, all’odio dimostrato dai compagni del liceo che frequentava.
Davide, nome di fantasia scelto come ultimo gesto di rispetto nei confronti della sua identità violata e violentata, ha deciso di impiccarsi e lo ha fatto di fronte agli occhi del fratellino minore, ora affidato ad una psicologa perché sotto shock.
Davide era gay. O per lo meno lo era come può esserlo un giovane adolescente che sta ancora maturando emotivamente, fisicamente e sessualmente.
Non ha avuto importanza chi lui fosse in realtà , chi fosse la sua famiglia, cosa amasse fare o non fare, come andasse a scuola, che tipo di amico fosse… apparentemente, ai compagni di scuola, interessava solo prenderlo in giro ferocemente e pubblicamente (hanno creato una pagina su Facebook apposita per “sfotterlo” pesantemente, pubblicandone foto e indirizzo di casa, senza consenso) perché amava indossare i pantaloni rosa.
Un’insegnante lo ha ripreso proprio ieri mattina perché aveva le unghie tinte di rosa.
Davide esprimeva se stesso in rosa e, non accettato, si è tolto la vita. Ora, sugli autori della pagina di facebook, forse peserà un’accusa di istigazione al suicidio e stalking.
Numerosi appelli, commenti commossi e indignati da parte di personalità politiche e illustri sconosciuti.
Tra tutti mi piacerebbe riportare il pensiero di Aurelio Mancuso, di Equality Italia che sostiene che sia inutile criminalizzare i ragazzi per quello che è successo: “La società degli adulti, in particolare quella delle famiglie, degli operatori della scuola, delle associazioni lgbt non può che essere scossa e addolorata per il suicidio di davide, che probabilmente si è tolto la vita per i continui sfottò perpetrati anche su Facebook da parte di alcuni suoi compagni. Allo stesso tempo bisogna sapersi fermare, riflettere, dare il giusto peso alle parole e alle azioni, partendo dalla considerazione che il bullismo omofobico non si sconfigge individuando i mostri, ma agendo sulle cause, interrogandosi sulle mancanze di ascolto degli adulti, della sottovalutazione dei segnali, della devastante distanza dei ragazzi da modelli positivi cui riferirsi, compresa una politica cieca e sorda rispetto alla solitudine e abbandono delle giovani e giovanissime generazioni”.
Oasi delle Mamme su twitter #ioportoipantalonirosa
E’ davvero dura per chi, come me, non ha mai avuto problemi a rapportarsi con la realtà omosessuale, capire cosa possa spingere a tanto. Mi è incomprensibile la violenza verbale, il sadismo del creare una pagina Fb ad hoc per sfottere un coetaneo, un essere umano.
I miei migliori amici sono un ragazzo omosessuale ed una ragazza bisessuale. Sono uscita per un po’ con una compagnia sgangherata e chiassosa di “lelle” dichiarate.
I miei genitori non sono omofobi, ma sono convinti comunque che non sia “normale” la loro condizione, eppure mi hanno inculcato il RISPETTO per tutti gli esseri viventi.
Sapete cos’è la cosa che più mi aveva colpita uscendo con le mie amiche lesbiche? Il senso di auto-ghettizzazione l’atteggiamento costantemente sulla difensiva che tenevano. Erano giovani, avevamo 20 anni, eppure avevano già PAURA degli altri, erano già state ferite.
E’ davvero assurdo tutto ciò.
La colpa? Società , famiglia, caduta dei valori. I mostri sono solo ragazzetti stupidi, spaventati ed intontiti da riferimenti culturali che incitano solo all’iperbole, spesso violenta.
Mi viene in mente una vecchia frase, scritta sul diario del liceo: fermate il mondo, voglio scendere.
Secondo me i valori mancati di rispetto nei confronti di chi è omosessuale, non sono mai esistiti, non veramente: la storia dell’uomo moderno è fatta di odio nei confronti di chi mostra un orientamento sessuale differente rispetto alla convenzione, che in quanto tale, viene da molti scambiata per unica vera realtà.
A mio parere elymomo, più che scendere, bisognerebbe sbatter giù dal mondo chi si comporta come un meschino nei confronti di altri esseri umani. Ma non si puo` rispondere alla violenza con altra violenza, è una spirale velenosa.
Si deve rimanere a bordo e insegnare alle nuove generazioni, di cui siamo responsabili, cosa significa rispetto, affetto, solidarietà e la differenza tra consuetudine e normalità.
Enrica, non prendiamoci in giro: si tratta di educazione&cultura. Chi pensa che una persona omosessuale sia in qualche modo sbagliata lo pensa perchè in casa la pensano al medesimo modo o perchè nessuno gli ha mai insegnato il contrario, magari abdicando l’educazione in favore del televisore, grande intrattenitore latore di valori tutt’altro che alti e di stereotipi agghiaccianti.
Ma è quello che sto dicendo infatti 🙂 Dobbiamo fare noi la differenza con le nuove generazioni: chi ha figli, insegni loro cosa significa normalità, veramente e non quello che la massa pensa sia! 🙂
Sì, quello che dico io è che ci sono ancora tanti, troppi adulti che la pensano come sti ragazzini idioti. 🙁
Si, su questo non posso darti che ragione. E` allucinante come possano esserci persone che odiano altre persone perchè diverse da loro… ma la storia del mondo è fatta di questo odio.
dispiace veramente tanto per questo ragazzo che si è tolto la vita, spero che i suoi persecutori possano sentire sulle loro coscenze il peso di una vita che non c’ è più grazie alle loro parole e gesta. Essendo genitore sempre attento a quello che passano i miei figli mi viene spontanea una domanda: dove stavano coloro che dovevano proteggere Davide? coloro che dovevano insegnargli ad ignorare le 1000 voci della stupidità ed ignoranza ed ascoltare la voce del suo cuore? Coloro che dovevano aiutare il loro ragazzo ad amplificare le sue urla di dolore, renderle pubbliche,svergognare i molestatori, denunciare i loro genitori? Possibile che non si siano accorti di nulla?? 🙁
semplicemente orribile e frutto di una societa’ che non fa nulla per impedire questi eventi e che anzi, contiene fin troppi personaggi che istigano questo comportamento.
Vero anche questo… anche se secondo me, la famiglia puo` realmente fare la differenza.
“Davide era gay. O per lo meno lo era come può esserlo un giovane adolescente che sta ancora maturando emotivamente, fisicamente e sessualmente” Chissà se la seconda frase sarebbe mai stata scritta, dopo un’introduzione del tipo: “Davide era etero”. Anche questo continuo negare l’esistenza di un’omosessualità definita, al pari dell’eterosessualità , nell’adolescenza, tutto questo voler credere, da parte dei genitori, e volte far credere, ai ragazzi, che l’omosessualità adolescenziale è “tanto solo una fase”, quasi fosse un morbo che si conclamata solo dopo i 18anni, non fa altro che destabilizzare e minare il cammino di accettamento da parte di giovani omosessuali.
Scusa, Serpico… effettivamente come l’ho scritto sembra proprio che stia ponendo l’omosessualità come qualcosa che potrebbe non esistere, dando invece per scontata l’esistenza fissa dell’eterosessualità. Non era il mio intento, fidati… penso, sinceramente, che la maturità emotiva e sessuale sia da raggiungere sia che al termine del percorso ci si scopra eterosessuali o omosessuali. Il mio ragionamento si è fermato al contesto, nel senso che non sapremo mai cosa questo ragazzo sarebbe stato di qui a qualche anno: ancora gay, etero, bisessuale? E non è un giudizio che do, è solo che la sua vita si è ingiustamente e drammaticamente interrotta.
A dire il vero credo che la storia di questo ragazzo sia simile a quella di Amanda Todd https://oasidellemamme.it/2012/10/la-triste-storia-di-amanda-todd-e-del-cyberbullismo/ suicida dopo essere stata tormentata dai bulli della scuola… e in questo caso l’omosessualità non c’entrava per nulla, ma sicuramente l’immaturità emotiva si ed è per questo che Amanda è crollata… se solo fosse stata aiutata. Se solo Davide (o qualunque fosse stato il suo nome) fosse stato aiutato…