Non togliete il tempo libero ai bambini!
Qualche giorno fa ho scoperto un termine nuovo, Soccer Moms (le mamme del calcio) che non ha nulla a che vedere con mamme tifose di mondiali e non è nemmeno completamente correlato a mamme che portano i figli a calcio, ma la loro esistenza è leggermente in contrasto con il tempo libero dei bambini.
Le soccer moms in America sono quelle mamme che si immolano per le attività pomeridiane dei propri figli, siano esse sport o corsi post scolastici di altro tipo.
Passano pomeriggi interi, quasi ogni giorno della settimana, a programmare ed incastrare gli impegni e a scarrozzare i propri figli e quelli altrui a destinazione e poi di nuovo a casa.
Già in passato avevo parlato della smania compulsiva di occupare i pomeriggi e i weekend dei ragazzi con qualunque attività piuttosto che rischiare la noia degli stessi, con drammatiche ricadute sull’equilibrio psicofisico delle madri.
Lo sport o l’attività pomeridiana non sono cose sbagliate e se non fossi pigra come invece sono, porterei anche io i miei figli a nuoto o a calcio una volta a settimana. Ma sono pigra e quindi andiamo a giocare al parco giochi, in piscina o stiamo semplicemente a casa.
Le soccer moms no, questo non lo possono concepire: tutto quelle ore dalle 2 del pomeriggio alle 7 di sera devono essere imbottite di attività. I figli sono delle spugne assorbi esperienze e la cosa migliore per crescere un campione che otterrà una borsa di studio all’università è fargli fare ogni tipo di sport pur di trovare quello in cui eccelle.
La smania di queste mamme di vedere i figli per raggiungere l’eccellenza in qualunque cosa per loro è vitale come l’aria.
Sono iene travestite da mamme che al volante della loro auto/taxi ringhiano pestando il pedale dell’acceleratore, altrimenti arrivano tardi a lezione.
Per quale motivo una mamma dovrebbe schizzare come un’isterica quasi ogni giorno, alternando i viaggi con angoscianti telefonate all’amica per rendere nota quanto folle è la sua lista di impegni e appuntamenti e poi magari avere pure tutto il weekend, quasi ogni weekend, impegnato in partite, gare, recite e concerti?
Smania di protagonismo e competizione spietata a chi ha il figlio migliore, il tutto nascosto dietro la motivazione di far fare un’attività costruttiva ai propri figli per il loro bene.
I corsi costano parecchio, le divise, l’attrezzatura, gli spostamenti per le competizioni sono una spesa notevole. Ma quello che più mi lascia perplessa è che poche sono veramente felici di sottoporsi a tutto ciò, la maggior parte passa il tempo a sbuffare, alzare gli occhi al cielo maledendo il giorno che hanno iscritto i pargoli a questo o a quello.
E` un circolo vizioso: qualcuno un giorno ha pigiato il pulsante della follia e ora le famiglie non sanno come reagire di fronte ai figli che chiedono di fare mille sport perché vogliono emulare i compagni che fanno mille sport, mentre i genitori non hanno voglia ma non si possono tirare indietro perché sennò sfigurano davanti agli altri genitori.
Io non sono a sfavore dello sport e delle attività extrascolastiche ma sono contro l’esagerazione: il tempo libero dei bambini è un tempo prezioso. Lasciarli giocare per conto loro, lasciare che se la sbrighino con regole ed interazioni tra coetanei è sano e utile. Dare loro la possibilità di espandere la loro fantasia, di sperimentare nuovi giochi, di annoiarsi e di trovare il modo per risolvere la noia, credo siano attività quasi più formative che uno sport fatto in maniera quasi professionistica.
Divertirsi con poco significa essere pieni di risorse. Dover interagire con gli amici senza adulti nei paraggi vuol dire imparare a gestire i rapporti umani.
Gli anni della giovinezza sono preziosi e passano troppo in fretta e a mio parere trovarsi adulti e scoprire di non aver avuto tempo per correre a piedi scalzi nell’erba, giocando a rincorrersi o a nascondino con gli amici del vicinato, sarebbe veramente molto triste.
Come diceva uno dei miei professori ai tempi della specializzazione:”il bambino deve avere il tempo di annoiarsi. La noia è preziosa, perché è dalla noia che nasce la fantasia e – dalla fantasia – le nostre migliore invenzioni”.
Totalmente d’accordo con il tuo professore!