Le mamme e “Dottor Google”: perché si chiede consiglio a Internet invece che al pediatra
Perché molte mamme si affidano alla rete e a Google per la salute dei propri figli.
Mi capitò al corso pre parto che tra mamme già dotate di figli e futuri madri ci si scambiasse delle opinioni sul pediatra che in tante avevamo per i nostri pargoli. “Il mio pediatra è bravo, però è troppo sbrigativo”, “Se lo chiamo e gli chiedo una cosa è un po’ brusco”. “Io delle volte dò a mia figlia l’antibiotico perché se aspetto lui facciamo notte” (dove si prendono gli antibiotici di nascosto?).
E’ ormai tendenza risaputa che le mamme, i gruppi su Facebook, e ovviamente Google ne sappiano più dei medici che per diventarlo devono studiare per lo meno 10 anni tra laurea e specializzazione. Eppure quando il proprio bambino non sta bene, la prima cosa che si fa non è quella di alzare il telefono e chiamare il medico, no. Si naviga su internet e si digita per esempio “bambino cacca verde” e poi si vede che cosa succede. Di solito tra i sintomi e la sentenza di morte il passo è breve, ma si continua ad avere un’enorme fiducia verso il “Dottor Google”.
E non vale solo per i sintomi, vale anche per le medicine. Tra mamme infatti non ci si risparmia quando bisogna snocciolare una serie di farmaci che possono alleviare questo o quel fastidio. Io una volta – proprio in uno di questi luoghi in cui mi sono iscritta non so neanche bene perché – ho osato dire che se il bimbo non stava bene, la prima cosa come ovvia era quella di portarlo dal pediatra. Apriti cielo: sono stata bannata solo per aver scoperto l’acqua calda.
Ma perché si ricorre al medico virtuale piuttosto che a quello reale? Credo che subentri una sorta di paura, come a dire: se non porto mio figlio dal dottore allora non è mai accaduto e sta bene. Oppure ancora si vorrebbe che i medici fossero a disposizione sempre e comunque, ad ogni ora del giorno e della notte, e siccome ovviamente non lo sono, internet può essere una soluzione. Credo che l’esperienza delle altre madri conti poco in queste situazioni: penso che ci si voglia solo sentire più tranquille, sapendo che altre hanno affrontato lo stesso problema e che si può risolvere.
Bisogna però ricordarsi che 1) non bisogna dare antibiotici senza il controllo medico perché si può diventare resistenti 2) ogni bambino è diverso e con la salute non si scherza.