Mamma mestruata: quando la donna prende il suo spazio, tutta la famiglia sta meglio
di Cecilia Gautier
Mi ricordo il mio sgomento, in India, quando mi sono imbattuta nel tema mestruazioni. La lunga lista di proibizioni da seguire alla lettera in quei giorni di ciclo sembrava, per la mia educazione di donna occidentale moderna, uscire da una visione medioevale della donna e del mondo, nel quale la presunta impurità del sangue mestruale ci impediva di cucinare o svolgere altre funzioni della vita quotidiana.
Ma questo è stato solo il primo impatto. Dopo poco, un’altra prospettiva si è presentata impellente: le donne, che fossero figlie, madri, mogli, passavano tutto il mese ad occuparsi della casa, del cibo, del benessere della famiglia. Si trovavano nella stessa situazione le studentesse, le casalinghe e le lavoratrici. E l’unico momento che avevano per loro stesse, nel quale erano più libere dalle incombenze pratiche, erano quei pochi giorni di mestruazioni: allora erano gli altri, spesso gli uomini, a cucinare, a lavare, e ad occuparsi dei vari riti. La donna poteva allora prendersi un meritato riposo.
E mi sono chiesta quindi, perché nel mio paese questo non ci è concesso? Siamo bombardate dalle pubblicità che ci dicono: “Prendi la pasticca X e sembreranno giornate normali”, o “con l’assorbente Y nessuno noterà che sei in quei giorni”. Ma perché dovrebbero essere giornate come le altre, nelle quali corriamo a destra e a sinistra e dobbiamo essere produttive al 200%, come al solito?
In più, come mamme, spesso il tempo per occuparci di noi stesse ci manca. Ma essere delle donne con figli non vuol dire solo essere mamme, la componente donna necessita del suo posto, ed anche la parte mestruata chiede un giusto riconoscimento. E come ce lo chiede? Con un richiamo a rallentare, magari con qualche doloretto. E invece di prendere una pasticca, se ascoltassimo di cosa ci parla questo dolore? Da dove viene e come alleviarlo? Comunica con noi anche tramite la sindrome pre-mestruale, durante la quale, ciclicamente, le piccole e le grandi insoddisfazioni riemergono, per essere viste ed affrontate. E lì si trova la ricchezza del nostro ciclo mestruale: questa ciclicità ci permette appunto di trovare ritmi e spazi diversi durante il mese, con settimane più attive e produttive e altre di introspezione e riposo. Prendendo questi momenti per noi vivremo meglio tutto il mese. E i nostri figli potrebbero imparare dal rispetto che abbiamo per noi stesse, il nostro corpo e le nostre necessità. E se la mamma sta bene, senza dubbio anche la sua famiglia sta meglio, e apprezzerà ancora di più di ritrovarla serena e carica di energia dopo i momenti che ha preso per sé, senza sensi di colpa.
Bell’articolo. Nella nostra società sembra essere sparito il momento di fermarsi. Con il tuo articolo dai luce ad un fatto più ampio: non ci è più concesso stare male, dobbiamo essere sempre pronte, sempre produttive, e sempre più spaventati dal provare dolore. Mestruazioni, mal di testa, influenza? La pastiglia per eliminare il dolore è diventata la risposta. Spero che molta gente legga il tuo articolo in modo da capire che quando il nostro corpo ci dà un segnale, come le mestruazioni, ci vuole dire qualcosa. Il riposarci è il modo forse migliore per riprenderci la nostra vitalità e anche il nostro essere umani e non macchine sempre pronte a produrre.
Se ci fosse da votare per istituire una cosa simile anche nella nostra cultura, voterei subito per il si, purtroppo nella nostra società, troppi uomini dipendono quasi o del tutto dall’operato delle proprie mogli, compagne,fidanzate. E come pensate che reagirebbero questi pseudo parassiti ( nel senso buono del termine) senza le loro insostituibili metà? Ci sono uomini che non sono capaci a fare la spesa, piegare una camicia “figuriamoci stirarla”, fare un bucato,preparare la cena anche solo per se stessi.
E occuparsi dei figli poi, conosco uomini che ritengono ancora siano mansioni che debbano essere esclusivamente svolte dalle donne. Che poi, parliamoci chiaro, è lo stesso motivo per cui molti non si arrendono alla fine della loro storia d’amore sfociando nella violenza sulla loro compagna, la totale incapacità a vivere come essere indipendenti, sia fisicamente che emotivamente. Una settimana di riposo completo per la donna con le mestruazioni comporterebbe un terremoto sociale di proporzioni apocalittiche, allo stesso livello per gravità a quello causato dalla sospensione di un campionato di calcio!