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La mamma in passerella: una presa per i fondelli

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Dalle passerelle di Dolce e Gabbana durante la settimana della moda di Milano, arriva la nuova collezione inverno tutta pensata e dedicata alla mamma.
Abiti chic ma comodi, con stampati presi dai disegni dei bambini, pieni di rose e frasi dolci, indossati da modelle con in braccio infanti pacioccosi.
Dulcis in fundo, sulle note di “Viva la mamma” di Bennato, ecco Bianca Balti in dolce attesa che con la sua pancina di sei mesi fa intenerire i cuoricini di tutti.mamma-sfilata-dolce-gabbana

Ahh che meraviglia, vero? Finalmente qualcuno che pensa alla mamma non solo come creatura sciatta, isterica, scombinata e con residui di cibo appiccicati tra i capelli, ma come una donna bella, elegante, e al tempo stesso dolce e calda.
Questa sfilata vuole mettere in luce la donna che lavora e che si prende cura dei figli allo stesso tempo, capace di destreggiarsi fra mille impegni con un sorriso sulle labbra, che sa ricoprire più ruoli in una giornata e sentirsi appagata e ricompensata da un bacio la notte prima di chiudere gli occhi.
Una dolce creatura che carbura con abbracci e briciole nel letto.
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E` molto romantico ed è anche vero, ma c’è di più.
Infatti questa scelta di temi della sfilata di Dolce e Gabbana ha creato un piccolo maremoto mediatico, soprattutto tra le stesse mamme, non quelle da passerella.

Una delle critiche che mi è capitato di leggere in rete è questa: “Milano Fashion. Giornalisti commossi dalla sfilata di Bianca Balti al sesto mese di gravidanza. Pensa i pianti se vedessero donne vere alzarsi alle 6 del mattino per raggiungere il posto di lavoro ben oltre il settimo mese pena il licenziamento” (Renata Toniazo, by Kotiomkin).

Le mamme sono dolci e amorevoli, ma sono anche frustrate, stressate, sfruttate. Le donne sono ammirate perché un giorno potrebbero essere mamme, ma proprio per questo sono anche discriminate.
Alzi la mano chi non conosce qualche amica o parente che ad un colloquio di lavoro si è sentita dire qualcosa sulla falsa riga del “Lei ha per caso intenzione di fare figli? No, perché se è fertile allora non possiamo assumerla”.

Per carità, Dolce e Gabbana fanno il loro lavoro, ossia vestono le persone, mamme comprese (per lo meno quelle che hanno soldi) e non ci si dovrebbe aspettare molto di più di questo.
Però sarebbe un grave errore lasciare passare nel silenzio l’indignazione delle mamme vere, non quelle da passerella! Quelle che la mattina si alzano presto per portare i figli a scuola, che vivono tutto il giorno con la testa divisa tra lavoro e spesa, conti da pagare, cena da preparare, appuntamenti dal pediatra e la consapevolezza di ricevere stipendi inferiori a quelli di colleghi maschi di pari livello solo per il fatto di essere madri. Madri, che la sera si sentono magari in colpa per aver passato una giornata ad arrancare quando i propri figli li ha accuditi qualcun altro.

Perché è troppo conveniente esaltare la mamma in quanto dolce, in quanto base fondante della famiglia e quindi della società, celebrarla durante la festa omonima e poi fregarsene di quante (troppe) donne lottino per avere un lavoro decoroso, uno stipendio decente ed equo, mentre faticano a conciliare famiglia e carriera.
Alla fine le mamme sono felici di ricevere baci e abbracci, si riempiono il cuore di gioia quando i figli dicono loro “ti voglio bene mamma”, ” sei la mamma più bella al mondo”, ma tutto questo non è sufficiente perché a fine mese non ci si arriva solo con l’amore incondizionato dei propri bambini, tanto meno se Dolce e Gabbana te lo stampano su sete pregiate con cui confezionano il tailleur.
Parliamoci chiaro: se veramente la mamma è così importante, per quale motivo poi una donna viene spesso discriminata per il fatto che potrebbe mettere al mondo dei figli? Potrei sbagliare, ma a me sembra una presa per i fondelli.
Fare una sfilata di moda Dolce e Gabbana che esalta la maternità in un paese dove sembra si faccia di tutto per mortificare la mamma stessa a livello pratico e quotidiano, è (non sembra) una presa per i fondelli.

 

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Enrica Costa

Buona ascoltatrice, buona chiacchiera, buona forchetta...la cosa su cui ha qualcosa da dire è come fare la mamma italica in giro per il globo, mettendo a confronto la mentalità  italiana con quella di mamme provenienti da ogni parte del mondo: le mamme sono mamme a qualsiasi latitudine, cambiano solo le tecniche con cui affrontano le stesse problematiche. Il suo compito sarà  quello di presentarvi queste diverse strategie. Continua a leggere

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