Mamma felice, figli felici.
Sapete i due detti “mamma felice, figli felici” e “moglie felice, vita felice“? Danno l’idea di quanto la mamma sia considerata il centro della casa, il fulcro attorno a cui ruota la famiglia.
Di certo ciò non significa che i papà e la loro felicità contino di meno, non fraintendetemi.
L’impatto emotivo e il legame con i figli che ha la madre è però diverso e questa diversità crea un rapporto di mutuo scambio di emozioni molto profondo tra mamma e figli.
O forse più semplicemente la felicità della mamma è la chiave di volta della famiglia perché lei è la più rompipalle di tutti e se non la si fa contenta sono guai a livello cosmico.
L’ingegner Brambilla propenderebbe per questa seconda motivazione.
Sia in un modo che nell’altro l’umore di una madre è importante.
Mi ricordo di una mia professoressa alle scuole medie che diceva che la felicità è come una malattia contagiosa: ci si ammala e si spargono i germi della gioia, rendendo chiunque felice attorno a noi.
Vale anche per la tristezza e la depressione post parto purtroppo.
L’ho sperimentato sulla mia pelle numerose volte e gli effetti del mio umore li ho visti riflessi nei miei figli prima e in mio marito poco dopo.
La stanchezza e la delusione delle aspettative, un senso di disagio profondo e la sensazione di essere fuori posto, non in sintonia, sono emozioni che ogni tanto saltano fuori.
Di solito si concentrano nei periodi del mese a ridosso dell’ovulazione. La maledetta PMS (premestrual syndrom) colpisce inesorabile shackerandomi gli ormoni e frullandomi cervello e spirito.
Lascio che le emozioni prendano il sopravvento, trasformandomi in una vipera con la lacrima facile e il dente avvelenato, insomma una psicopatica.
Ci sono momenti in cui l’euforia prevale, altri in cui al minimo dettaglio che va storto, i nervi crollano e a pagarne le conseguenze sono principalmente i bambini.
Quante volte mi hanno vista piangere, nonostante cercassi di nasconderlo, di sorridere forzatamente. Quante volte mi hanno stupito con un “Mamma, dai sorridi. Siamo qui con te” “Ci sono io qui con te”, frasi che hanno contribuito ad aprire una diga di lacrime irrefrenabili.
Se volessi consolarmi potrei dire che queste frasi, questa empatia e tenerezza dimostrata dai miei figli in momenti di debolezza della loro mamma, mi hanno reso molto orgogliosa di loro.
Al contempo però mi sono sentita in colpa per averli messi di fronte ad una mamma debole, insicura, triste.
Ci sono vole in cui vorrei sparire per il profondo senso di colpa che mi assale guardando gli occhi preoccupati dei miei figli.
Un’amica mi ha detto che questi momenti di sofferenza interiore capitano, bisogna accoglierli, ascoltarli. Sono una parte di noi, debole, insicura, spaventata che cerca di chiamarci per farsi aiutare.
Quest’amica mi ha detto che per lei questa voce interna è come se fosse la sua parte bambina che ha bisogno dell’aiuto e del sostegno della sua parte adulta.
Abbracciare questo dolore, dire “Lo so che ci sei. Ti ascolto. Mi prendo cura di te e ti faccio guarire”, potrebbe essere un passo per superare i momenti più difficili.
Il “potere” che abbiamo noi mamme è straordinario, racchiudiamo nel nostro sorriso, la gioia di altre persone. Usiamo questo potere bene!
A voi è mai capitato? Cosa fate?
Ciao! è proprio vero il detto “mamma felice, figli felici” che hai citato nel post. La mamma è il fulcro della famiglia, un punto di riferimento per i figli ma anche per i mariti. Non dimentichiamo che prima di essere mamme, siamo donne ma soprattutto umane, fatte di sentimenti che spesso sono difficili da superare! Io non ho vissuto la depressione post partum, ma anche io, come te e le altre ho i miei momenti…certo cerco sempre di trasmettere il sorriso, dò coraggio alla mia piccola, ma può capitare di aver un giorno “no”. credo che però sia giusto che i bambini crescano felici, ma imparino anche a conoscere le debolezze della propria mamma, in fondo la vita non è fatta solo di felicità e gioie, purtroppo. L’importante che si insegni loro che dopo un momento brutto si può e si deve andare avanti!
Teresa