Mamma, ci sono i mostri in camera mia!
La fama mi precede a passi lunghi e ben distesi.
No, non è né per il romanzo, né per le ospitate in tv.
Né perché sono passata alla storia per avere compreso parola per parola l’intervista radiofonica di Maurizio Costanzo.
Sono nota ai più per essere sopravvissuta a sei anni di notti insonni.
Sì, sei anni.
2190 giorni di veglie notturne da “c’ho una bambina tanto carina ma che -diomiosignore- non fa dormire una sacra mazza”.
Le motivazioni di gnoma per farci ballare la pizzicata invece di lasciarci dormire tra due guanciali sono state molteplici fin dal suo primo vagito: coliche, dentizione, pappa non ben digerita, latte rigurgitato, sonno leggero, sonno irregolare, sonno del menga, “non voglio stare da sola”, “non vorrò altra presenza al di fuori di te -cioè io-, “non” di default.
Aldilà di questa infelice esperienza che mi addita quasi con timore dai più (sono un vero problema per le donne incinte che se mi incontrano e si trovano nei paraggi di una chiesa ci entrano ad effetto teletrasporto, si fanno pure scendere l’ernia al disco per posizionare davanti al primo santo che capita un cero di 30 chili e iniziano la nenia “ti prego fa non succeda anche a me, ti prego fa non succeda anche a me…”) ora ne sono fuori -non proprio illesa visto che le mie occhiaie sono diventate un marchio prossimo alla registrazione-.
La situazione attuale è che gnoma ci ha concesso l’armistizio.
Solo perché temo abbia intuito che se avesse continuato con i suoi sistemi coercitivi da “acchiappa sonno genitoriale” si sarebbe ritrovata orfanella.
In ogni caso il momento di andare a letto risulta ancora una delle fasi più impegnative visto che l’ultimo trend è che lei ha paura dei mostri.
«ma quali mostri amore?»
«i mostri in generale, mami. Anche Pippi Calzelunghe certe volte mi fa paura»
E qui non posso darle tutti i torti visto che dagli occhi di adulta quella bambina mi risulta piuttosto inquietante oltre a starmi simpaticamente sul gozzo.
«pensa però ai Monster & co. loro sono bruttini ma davvero simpatici!»
«paura pure loro!»
C’è del marcio in Danimarca milady”
«dai, Cami come può spaventarti Mike Wasosky?!»
«ha un occhio solo e si da lo spray puzzolente!»
«ma sono personaggi che non esistono»
«non è vero! L’ altra volta ne avevo uno nell’ armadio!»
Vabbè, lasciamo perdere queste frasi da Sesto Senso che non fanno bene nemmeno a me.
Risultato: il mio sistema di convincimento è risultato efficace quanto il sale grosso per l’acqua della pasta di Wanna Marchi e il mago Do Nascimento e come ogni sera me ne sono rimasta in coma smagliante al capezzale di Camilla in monitoraggio presenza mamma fino a che non ha ceduto a Morfeo.
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Se può funzionare sono anche disposta a farmi i gargarismi.
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Scrivi sempre meglio!!! Questo articolo è fenomenale!!! La maniera scacciamostri più carina che ho trovato (letta non ricordo dove) è questa: far disegnare i mostri ai bambini, così come loro se li immaginano, e poi costruirci un romanzo sopra, tipo: decidere insieme come si chiamano, i loro gusti, cosa fanno durante il giorno, se hanno figli, se sono innamorati, cosa li spaventa etc, non dimenticando qualche dettaglio tenero o commovente. Funziona abbastanza! Mi complimento sinceramente per la sopravvivenza all’insonnia forzata, io l’ho fatto “solo” per due anni e mezzo con la piccola, e credevo di morire! Il mio sonno, ora che la rospina ha cinque anni, non è mai più tornato normale. Ultima cosa: trovo l’orrida Pippi Calzelunghe (nota consumatrice di sostanze psicogene, solo così si spiegherebbe) molto più spaventosa di IT, Freddy e chiunque altro messi assieme!
Che bell’idea!!!! 🙂
Pensa a quando sara’ adolescente e non riuscirai a svegliarla neanche con una bomba nucleare piazzata sotto al cuscino……
Cara Lella, Camilla è ancora una seienne ma ti assicuro che faccio lo stesso una fatica enorme a sradicarla dal letto ogni mattina!!