Diario Oasi

Mamma che lavora da casa: organizzazione di una doppia vita

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Ciao, sono una WAHM e ne vado fiera. WAHM, Working At Home Mom, mamma che lavora da casa, insomma.

Lavorare da casa è una situazione che per molte mamme (ma anche papà ) può sembrare idilliaca ed effettivamente ha numerosi vantaggi: : non devi “per forza” cercare qualcuno che si dedichi ai tuoi figli, non hai orari rigidi da rispettare, 0 spostamenti in auto o mezzo pubblico casa-scuola-lavoro-scuola-casa, puoi startene in pigiama tutto il giorno e mentre scrivi o parli a telefono, rifarti lo smalto delle unghie dei piedi, volendo.  Inoltre, in tempi come questi in cui il lavoro non ti piomba propriamente dal cielo, forse si  nasconde tra voi una potenziale WAHM (o WAHD, working at home dad) sul punto di lanciare il suo nuovo business da casa.

Però non è tutto rosa e fiori esserre Wahm. Dopo che hai fatto tutto quello che dovevi per dare alla casa un aspetto quanto meno decente, dopo che hai sfamato i figli e li hai riforniti di giochi per intrattenersi, pensi sia finalmente venuto il momento di sedersi al computer e quagliare qualcosa, giusto? Sbagliato.

 

«MAAAMMMMMAAAAAA”. Davide mi ha rubato il Miiijenniumm Falcorn (Millenium Falcon, ndr) e non me lo vuole ridare…DAMMELO, LADRONE!»

Ma, veramente il Millenium Falcon è suo”

 

«Mammina…mammina…voglio mangiare, mangiare, mangiare, mammina, mammina, cookie, cake”. Matella (nutella, ndr)»

Non so se questo messaggio criptato di Davide sia sufficientemente chiaro per voi quanto lo è per me, in ogni caso ha fame. Sempre.

« AAAAHHHHHH…E’ MIOOOOOO»

« NNNNNOOOOOOOOOOOO… MIOMIOMIOMIOMIOMIOMIO!»

Ragazzi!!!!!  Ma state litigando per avere il rotolo di cartone della carta da cesso?!

Ecco, come avete potuto notare non ci sono solo i lati positivi nel lavorare da casa. Ovviamente tutto potrebbe funzionare se i figli non ci fossero o avessero un minimo di rispetto per gli spazi della mamma.

Sei anche tu una WAHM? Vorresti diventarlo? Come risolvere questi momenti di totale, pura, incontrollabile anarchia domestica e condurre la tua attività  con profitto ed efficienza?

Ho stilato una piccola guida a “Come far soldi ed essere una WAHM felice e di successo e con una famiglia serena e contenta“:

1. Creare una tabella di marcia. Sembra una banalità  ma non è da dare per scontata: devi incastrare il tuo lavoro con le attività  e i bisogni della famiglia, che spesso non coincidono o addirittura sono in contrasto con i tuoi di bisogni. Chiediti quante ore al giorno e alla settimana necessiti per completare un lavoro; dopo di che analizza quali sono le attività  che maggiormente assorbono i tuoi figli e cerca di concentrare la parte più grossa del tuo lavoro in quei momenti. Il momento della nanna dei più piccoli è da capitalizzare nel miglior modo possibile: se loro hanno una routine precisa, questo faciliterà  anche te perché sai che per un paio d’ore (per esempio) puoi lavorare serenamente.

Però non scordarti di essere flessibile, soprattutto se sei il capo di te stessa: se la giornata è bella e non hai una scadenza imminente e urgente, accantona il lavoro ed esci con i bambini: al rientro dal parco saranno probabilmente soddisfatti dell’attività  e più inclini a giocare tranquilli, leggere, guardare un po’ di TV, lasciandoti lavorare come si deve.

2. Stabilisci dei confini. Oltre a essere necessario per te è importante anche nel processo educativo dei bambini: c’è una zona della casa che è adibita a “ufficio” ed è giusto che i tuoi bambini lo sappiano e sappiano quanto è importante quell’angolo per te. Dai delle regole e degli orari: magari scrivi un cartello con gli orari e preparane uno con “Occupato” e “Libero” da usare per esempio quando devi fare telefonate importanti. Con i bimbi piccoli non è scontato che funzioni ma più crescono, più capiscono che si devono rispettare gli spazi altrui. Puoi fare anche l’esercizio contrario, ossia lasciargli scegliere attività  che possono fare da soli e per cui richiedono tranquillità.

3. Tieni i bambini attivi. Il weekend trova tempo per organizzare la tua giornata di lavoro e il gioco per i bambini. Se sai già  cosa possono fare quando lavori, non rischi di essere interrotta ogni 10 minuti perché vogliono che gli tiri fuori un gioco particolare o che gli metti un DVD al posto di un altro.

Oltre a programmare le attività , programma anche le interruzioni: se i bambini sanno che a breve avranno la merenda a cui parteciperai, potrebbero accettare più volentieri la tua richiesta di 10 minuti di silenzio in cui devi finire un lavoro particolare.

4. Chiedi assistenza. Lavorare da casa non significa che sei una nullafacente che deve comunque occuparsi della casa e dei figli, hai un lavoro, ricordatelo! Se hai figli grandi che vanno a scuola hai di certo un vantaggio ad avere quanto meno la mattina per te. Se sono più piccoli invece potrebbe non essere così scontato. Qui in USA ci sono dei siti web che connettono madri lavoratrici da casa e favoriscono la creazione di una rete di assistenza: WAHM che vivono vicino possono organizzarsi in modo che mentre una lavora, le altre tengono i figli e poi fanno a cambio. Puoi anche organizzarti con mamme che lavorano part time fuori casa: magari nel tuo stesso palazzo c’è una mamma che fatica a far quadrare i conti perché l’asilo dei figli costa troppo ma lei comunque deve fare quelle 4/6 ore a lavoro, quale migliore occasione di questa? Tu le tieni i figli quando lei è fuori e poi quando torna ti da il cambio.

Ricorda: lavorare da casa non significa che sei una casalinga e basta, comunque i figli e i lavori di casa devono essere organizzati tanto quanto se andassi a lavorare fuori di casa.

Sono necessari organizzazione, pianificazione, flessibilità  e discernimento, ossia capire cosa è importante e cosa è urgente.

 

Buon lavoro!

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Enrica Costa

Buona ascoltatrice, buona chiacchiera, buona forchetta...la cosa su cui ha qualcosa da dire è come fare la mamma italica in giro per il globo, mettendo a confronto la mentalità  italiana con quella di mamme provenienti da ogni parte del mondo: le mamme sono mamme a qualsiasi latitudine, cambiano solo le tecniche con cui affrontano le stesse problematiche. Il suo compito sarà  quello di presentarvi queste diverse strategie. Continua a leggere

27 Commenti

  1. Accidenti adesso lo scrivo anche io sul mio profilo facebook alla voce lavoro WAHM!!!!!
    Però avrei bisogno di ripetizioni sulle voci organizzazione e pianificazione 😀
    E poi è difficile organizzarsi e pianificare acciambellata sul letto…voglio un tavolino tutto mio!!!!!!!
    OK ho fatto un commento poco costruttivo..ma non ho resistito 😉

    1. CentopercentoMamma benvenuta nel club delle WAHM!! In bocca al lupo e se ti va condividi con noi la tua esperienza di mamma che lavora da casa!!!! 🙂

  2. A Daniela: è fondamentale avere un proprio posto in cui ci sono le nostre cose e in cui noi siamo donne che lavorano e non mamme casalinghe. Secondo me aiuta a focalizzarci meglio sul nostro lavoro. Ci sono mamme che addirittura si vestono come se stessero andando in ufficio, ma magari si siedono al tavolo di cucina, e questo perchè il creare l’ambiente aiuta alcune persone a concentrarsi meglio.

    La mia scrivania è in camera da letto, di fornte alla finestra che da sul cortiletto… bella vista e in un punto strategico in cui posso sentire quello che capita in casa, ma non sono direttamente visibile dai figli… quindi semi mimetizzata 😀

    1. ho già  detto ad andrea di provvedere per un tavolino tutto mio… qui gli impegni aumentano e devo essere professional!!!! 😉

      1. Che strano… pero` si vede ora 🙂
        Basta cominciare a pensarci cara Bimbiuniverse… prova a pensare a cosa potresti fare da casa… Noi facciamo il tifo per te!

  3. Eccomi, altra WAHM part time per 4 anni e ora WAHM fissa da casa da 1 e devo dire che quando lavoravao fuori mezza giornata avendo più aiuto ero più organizzata. ora no..

  4. WOW, anch’io fino a 10 giorni fa ero una WAHM da almeno 4 anni!
    Purtroppo non ce l’ho fatta a resistere, il Capo era diventato insopportabile e il lavoro richiedeva un impegno non indifferente, ma comunque lavoravo, i miei figli mi aiutavano tanto, dormivano e io lavoravo in quei momenti. Oppure giocano da soli anche se la maggior parte delle volte devo intervenire a sedare le risse 🙁
    E’ dura, credo più che lavorare fuori, però ha il vantaggio che i tuoi figli li hai sempre vicini!

    1. Mi piace ” La maggior parte delle volte devo intervenire a sedare le risse”… 😀 è il mio passatempo “non preferito”, il motivo di maggiore interruzione, uno stress incredibile insomma! 😀

      Beh starsdancer, spero che tu possa trovare di nuovo modo di sviluppare le tue capacità di WAHM, magari diventando il capo di te stessa 😉
      In bocca al lupo!!

      1. Grazie 🙂
        beh si a parte le risse, le mille e mille richieste anche quando stanno facendo quello che preferiscono fare tipo guardare i cartoni non si contano, se fai una lavoro di mente come quello che facevo io (studiare per un dottorato) allora capisci che è davvero dura!!

        1. Lo capisco eccome, concentrazione a singhiozzo… che poi la concentrazione ad un certo punto se ne va completamente e non torna mai più. @_@

  5. Che dire, io sono WHAM della prima ora, anch’io devo il più delle volte sedare risse e sottostare alle millemila richieste e i “mammaaaaaaaaaaaaa…..” spesso neppure seguiti da una qualche domanda.

    E’ un lavoro che adoro ma difficilissimo organizzarsi 😉

  6. help! crisi d’identita’… ed io che un po’ lavoro fuori casa ed un po’ lavoro in casa cosa sono?

    comunque, l’idea dello spazio tutto tuo e’ giusta, pero’ al mio piccolo (5 anni) piace stare con me quando sono in ufficio, quindi la zona off limit per giochi e casini vari e’ la camera da letto, i lego tra le lenzuola non li voglio piu’!

    un’altra cosa, so che dipende da bambino a bambino, pero’ io ho un po’ abituato i miei che anche se non vogliono dormire devono fare la “quiet time” nella loro stanza, e alla fine il piccolo finisce sempre per addormentarsi un po’, amen.

    1. Hai ragione Maria, ogni bambino è diverso: per quanto li abitui a rispettare certe regole fin da piccoli, non è detto che hai successo. Tipo Matteo è un bambino che non mi ha mai mollato un secondo, mai giocato da solo per più di 10 minuti nei momenti migliori. Davide invece è più indipendente, tipo gioca da solo per… 15 minuti. 😀 scherzo, nei giorni buoni non devo quasi intervenire.
      Ovviamente se sono insieme le dimaniche sono dettate dal caos totale…
      Comunque sei WAHM anche tu, Maria… 😉

  7. lavoro da casa da anni, ora sono in maternità  il mio piccolo è nato da poco,
    Per la mia esperienza da non ancora madre lavorare da casa ha avuto indubbiamente i suoi vantaggi però: sei isolata, a volte non esci da casa per giorni se finisci tardi di lavorare mentre se stai in ufficio ad un certo punto devi staccare. Anche quando non vorresti pensare al lavoro davanti alla tua postazione passi e ripassi e alla fine non stacchi mai.
    Dipende poi dal lavoro che si svolge nel mio caso richiede concentrazione e un bambino che piange o altro non è ammissibile se mi chiamassero con questo sottofondo mi arriverebbe un bel cazziatone dal piano superiore.

    1. Sono d’accordo con te peppa, non tutti i lavori sono conciliabili con la maternità e un bambino da casa. Quando crescono magari si, ma quando sono piccoli… ahi ahi…

  8. Ho scoperto oggi per caso questo sito,sono una WAHM anche io !! Mamma di due bimbe (6 e 8 anni ) ho un tavolo tuuuutto mio (la stanza no,le ho finite.. ^_^ ) ,i lavori finiti e pronti da consegnare o da portare in giro stanno sotto un mobile in sala da pranzo nascosti da una tendina e…….si,mi cambio per mettermi a lavorare, però non da ufficio, la mia tenuta è una tutazzona da ginnastica piena di pennellate che ormai non vanno più via.Il bello è che a volte poso i pennelli proprio all’ultimo secondo utile,non faccio in tempo a cambiarmi e accompagno le bimbe in qua e là con la suddetta tutazzona..vabbè, non sarò mai una MILF, ma almeno ho anch’io un acronimo!!

    1. Molto americano avere un acronimo, cara Barbara! A volte penso che se non riescono a ridurre ad acronimo ogni parola, gli parte un embolo a sti americani!

      Benvenuta nell’oasi!!!

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