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Madre a 65 anni. Amore per la maternità o per il proprio ego?

madre a 65 anni

Leggo di questa donna tedesca, Anngret Raunigk, che aspetta ben 4 gemelli (qui potete leggerne i dettagli). Già la notizia di per sé mi fa un po’ rabbrividire perché se penso a me neo madre 36enne, ostaggio di una depressione post parto che credo ricorderò fino all’esalazione del mio ultimo respiro in questa vita, che ho fatto una fatica ercoliana a tirare su un’unica figlia, all’idea di dover gestire 4 bambini mi viene spontaneo il desiderio di farmi abbattere.

Un altro aspetto che mi crea attrito è sapere che questa donna ha 65 anni.

Si potrà pensare che, poverina, ha inseguito il sogno della maternità da una vita e che finalmente la sua grande occasione si è spontaneamente presentata regalandole il suo primo figlio alle porte della menopausa ma di fatto la signora Raugnigk è già madre di ben 13 figli e nonna di 7 nipoti.

Perciò, direi, che sul cambio pannolini, allattamento, svezzamento e gioie genitoriali sia ormai una veterana.

Invece no, lei ha desiderato ardentemente un pancione, l’ennesimo. E non è che la gravidanza sia nata così, in modalità “oddio, non me lo aspettavo. Credevo che il mio utero e le ovaie fossero già in pensione sotto una palma a sorseggiare rum on the rocks!” ma attraverso una consapevole, voluta e ostinata inseminazione artificiale per accontentare l’ultima figlia di dieci anni che voleva tanto un fratellino. Ottima palla al balzo per rimpolpare l’ego o vuoti non ancora colmati con azioni più sensate.

Ora Anngret sarà ben contenta di vantarsi dello scettro “mamma dei record” spopolando sulle copertine di tutti i giornali del cosmo e oltre.

La notizia sta viaggiando a gonfie vele anche sul web trascinandosi dietro un bastimento carico di critiche e adulazioni.

Io sono tra quelle che non comprendono questa scelta.

Non mi sento di valutare la questione definendo questa donna una grande donna. Non è che mettere al mondo un bambino fa di noi esseri perfetti, forse la capacità che ci mettiamo nel crescere quel bambino in modo equilibrato, razionale, attento, amorevole può classificarci al massimo come buoni, bravi e volenterosi genitori. Diventare madri è una partenza non di certo un arrivo, è una missione, non un vantarsi di essere superiori o più complete rispetto ad altre donne che di figli probabilmente non ne avranno mai, è la consapevolezza che quel bambino ci appartiene fino a un certo punto e pretende di essere guidato e sostenuto il più possibile con crismi ragionevoli che si muovono anche sull’età e le energie del genitore. Un figlio ha pieno diritto di sentirsi libero dalle costrizioni da cordone ombelicale di mamma e non va visto come lo strumento utile a fare da Attack al rapporto di coppia dei suoi genitori o sfizio della sorellina che desidera un fratellino o peggio ancora trofeo da immortalare senza pietà e tregua e mostrare sui social  di tutto il pianeta.

Se desideriamo essere madri presenti nella vita dei nostri figli facciamolo con saggezza perché considerando attraverso una botta di conti la presenza di questa donna nella vita dei suoi 4 gemelli, nella migliore delle ipotesi i bambini vivranno la scuola materna affiancati da una anziana di 75 anni, l’esame di maturità con una vecchietta di 85 con qualche prodromo di arterio sclerosi e dentiera ballerina,  la laurea con una carampana di 95 anni che molto probabilmente farà pure fatica a riconoscerli come suoi figli scambiando uno di loro per il salumiere del negozio sotto casa e gli altri come suoi clienti fidelizzati.

Nella peggiore delle ipotesi,invece, lei passerà a miglior vita molto prima di vederli crescere come si deve.

Lasciandoli sotto la potestà della sorellina che desiderava tanto un fratellino…

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Deborah Papisca

L'avvento dell'era dei blog e dei forum forgia la sua fortuna permettendole di realizzare il sogno di una vita: vedersi pubblicare un romanzo. 'Di materno avevo solo il latte' è uscito il 10 maggio 2011 e sembra avere valicato i confini delle sue aspettative oltre ad averla finalmente conclamata scrittrice ufficiale. Continua a leggere

Un commento

  1. Secondo me è puro egoismo…quando questi 4 bambini cresceranno e andranno a scuola si sentiranno dire : “ma è vostra nonna?”
    c’è un tempo per tutto, un tempo per essere fidanzata,madre e secondo me a 65 anni è il tempo di essere nonni… mi chiedo cosa è passato per la testa dei medici di dirle di sì… poi, cmq si deve tener presente il fatto che la signora dubito che farà un parto naturale… insomma, puro egoismo, mi sembra che si sia messa in competizione con i figli…
    se mia mamma, quasi settantenne, mi venisse a dire: ” vorrei altri figli” dopo aver inveito contro di lei, perchè questa sarebbe la mia reazione, chiamerei la neuro e la farei richiudere in un manicomio…
    mi chiedo i figli maggiori che cosa abbiano detto a questa coppia di genitori…

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