Le nonne. Croce e delizia
Arriva il bebè e subito si mette in moto una macchina decisamente impegnativa: quella gestionale, in cui la neomamma si rende conto di essere stata travolta da un ciclone e di dover imparare tra inciampi e sforzi epocali come accudirne l’occhio che pesa un tre/quattro chili, che urla, piange, e ha la stessa fame di uno squalo a dieta.
Se beneficia dell’aiuto delle nonne vivadio, anche se da un lato dovrà imparare a gestire anche loro.
Eh, sì.
Perché è vero che le nonne rappresentano una risorsa preziosissima per chi le ha a disposizione, dovrebbero essere dichiarate una specie di presidio umanitario, ma è anche vero che spesso inizia un braccio di ferro tra neo mamma e madre della stessa o (peggio mi sento) della suocera, che forti delle loro antiche esperienze:
-dispensano consigli non richiesti;
– ti fanno sentire almeno 9 volte su 10 un’inetta;
-tendono a prendere in mano una situazione in base a ciò che hanno vissuto loro con i propri figli, dimentiche che ormai il 21esimo secolo richiede un metodo di accudimento molto diverso e che non è proprio il caso consigliare di dare l’olio di ricino per far fare la cacca al bambino;
-pretendono che tu vesti il bambino secondo una loro visione esistenziale fatta della paura indicibile (e ingestibile) che possano prendere freddo, andare in ipotermia e trapassare tra atroci sofferenze. Se si lascia il bambino un paio d’ore dalla nonna roba che ce lo ritroviamo imbottito come un salsicciotto dell’Oktoberfest anche dentro casa con il termosifone a palla. Solo perché un lieve spiraglio di aria se ne è entrato per sbaglio dalla finestra socchiusa;
– un’altra paranoia è che il bambino non mangia. E certo, perché se non lo vedono abbuffarsi del bue ripieno che nonnina ha cotto a fuoco lento dall’alba e alla fine concludere il lauto pasto ciucciandosi pure le corna, loro pensano che questi bambini ste madri moderne snaturate li nutrano a pane e acqua;
-naturalmente le interferenze nonnesche incidono anche sul rapporto di coppia perché se la “madredilui” fa qualche sgarro la neomamma poi si lamenta con il papà che nella migliore delle ipotesi risolve tutto con un “dai lascia perdere, tanto mia madre è fatta così”, fissando l’ultima notizia nella home del suo profilo Facebook sull’Iphone o nella peggiore delle ipotesi potrebbe minacciarla con un “lascia stare mia madre!” sempre fissando l’Iphone.
– E dai, tiriamo in ballo anche le varie insinuazioni che il pargolo, secondo una personale visione della suocera, sembra essere stato generato dal figlio stesso, dotato di doti ermafrodite che per ovvi motivi di etichetta sociale non può ammettere di possedere e si accaparra la prima sventurata che in qualche modo possa fargli da copertura. Il bambino è tutto il padre. Gli occhi, la bocca, il naso, i pori della pelle, il bulbo pilifero, il timbro di voce, il modo di fare, parlare, respirare, giocare. Ad eccezione dei capricci.
Il padre non ha mai fatto piagnistei simili, nuuuoooo.
Trattasi di una caratteristica che proprio non gli appartiene. La suocera lo esclama volgendoti una delle sue simpatiche occhiate fugaci, il tutto incorniciato da un sorriso del menga che se minimo hai l’umore traballante vorresti soffocarla con uno dei suoi innumerevoli guanti da forno. Perché, non dimentichiamoci, lei è una cuoca di gran classe.
E tu una una semplice lavapiatti.
E voi, problemi di questo tipo?
Vi ci ritrovate in almeno uno dei punti sopra esposti?
Sfogatevi pure…;)
Deborah, come ho fatto a non accorgermi che eri nascosta dietro la tenda di casa mia ad osservare mia suocera e me quando è nato mio figlio??????
ahahahaha…e dire che non è che sono poi così piccolina 😀
ehm..baby sitter forever 🙂 mai soldi furono investiti meglio 🙂 🙂
però ogni tanto mi diverto a vedere mio padre nelle vesti di nonno ma soprattutto a vedere mia figlia che, a differenza della sottoscritta, gli tiene testa!!!
Le suocere!!! Mmmh brutta razza!!!! Io sono entrata al quinto mese e mia suocera ha avuto il coraggio di dirmi che quando nascerà la bimba/o mi troverò meglio con il latte artificiale…. Mi sentirò più libera!!! Ovviamente l’ho lasciata parlare… àˆ le ho detto con molta semplicità che allatterò al seno!!!! Senza parole!!! Considerate che sono un’ostetrica!!! 🙂
cit. “Il bambino è tutto il padre. Gli occhi, la bocca, il naso, i pori della pelle, il bulbo pilifero, il timbro di voce, il modo di fare, parlare, respirare, giocare. Ad eccezione dei capricci.” … Quanto è vero!! Sembra proprio impossibile accettare che possa esistere anche solo una vaghissima somiglianza con la mamma… è più facile riconoscere nel bambino i tratti somatici del bisnonno (paterno, chiaramente…)!!
Io questa cosa l’ho riscontrata da ambo i lati: la famigla di mio marito vede solo le somiglianze con mio marito perchè per loro lui è “famigliare”, appunto. Nel senso che riconsocono più velocemente i tratti sia fisici che di carattere.
Mentre al contrario la mia famiglia, ossia per loro è più semplice riconsocere i miei tratti nei miei figli rispetto a quelli meno noti di mio marito.
Ho osservato questa cosa ora che sono stata in Italia e mi ha fatto sorridere 🙂
A chi lo dici Enrica! Io sono solo la madre surrogato, l’utero in affitto x i loro eredi…perchè adesso arriverà anche il secondo e ci scommetto che “numme sommgghia pe nniente”:-)
Ma dai!!! Il secondo! Auguroni Renatina cara 🙂
Ma sai che ti dico? Infischiamocene… tanto i figli lo sanno benissimo chi sono i loro genitori 😉
Mia figlia ha i capelli rossi, rossorame, il padre li aveva biondi rosdicci, colore che, a parte i rflessi rossi, non potrebbe essere più diverso; lafamiglia di mio padre, hanno tutti i capelli del colore ramato. Ora passi dire che il colore é uguale a quello del padre, ma la zia Matilde, sorella del nonno paterno di mio marito, morta da così tanto tempo che manco se la ricorda, non é un tantino esagerato? Mia suocera é morta e mia madre ……………..meglio che non inizi o non mi fermo più….
ahahahah… alle volte si attaccano anche alle cose piu` assurde per non si sa quale desiderio perverso di farci saltare i nervi 😀 😀 😀
Il farti sentire un’inetta…ahimè che sensazione familiare….
Deborah, ma come sei stata buona!
ahaah il terzo punto potrei averlo scritto io!!! 😀