Le mamme nel mondo sono tutte diverse. Ne siamo davvero sicuri?
Oramai lo sanno anche i tasti delle vostre tastiere che sono una mamma italiana che vive all’estero. Anzi, sarò più precisa: sono diventata mamma in Australia e sto continuando ad esserlo in USA e ad essere sincera, se dovessi dire come si fa la mamma in Italia, non saprei da dove cominciare.
Tolti i luoghi comuni della mamma chioccia, con la fissa della cannottiera di lana in Agosto e della pasta fatta in casa, mi rimane l’esempio di mia madre, che però era un pò “sui generis”.
Era di certo una donna premurosa, saggia e ironica, ma anche molto forte e determinata, capace di incenerirti con uno sguardo e gelarti il sangue con un silenzio carico di furia.
Se dovessi scegliere una definizione che la inquadrasse, direi che si trattava di un esemplare di “mamma chioccia dai denti a sciabola”.
Quindi ho due estremi come riferimento e suppongo che nel mezzo ci sia quella che potrebbe essere considerata l’odierna mamma nostrana.
E quelle Australiane e Americane?
A grandi linee direi che le mamme Australiane sono molto rilassate; genitrici spesso di proli numerose che sguazzano nel fango da mattina a sera; donne dalla tempra forte la cui unica specialità culinaria è spalmare Vegemite sul pane.
Cos’è la Vegemite? Un concentrato di vitamina B incredibilmente sano, dall’aspetto e dal sapore disgustoso, che in casa Brambilla si consuma con una velocità pari a quella con cui si divora la Nutella. No, beh”non esageriamo.
L’Australia è una terra selvaggia dove il rischio di essere morso o sbocconcellato da animali velenosi o dotati di numerose file di denti aguzzi è piuttosto alto, per cui le mamme Australiane ritengono che una broncopolmonite o una gamba rotta, rimediata saltando dal tetto di casa sull’albero accanto, non siano poi questa grande tragedia.
Le mamme Americane invece sono tendenzialmente più attente alla sicurezza e alla salute dei propri figli, sfiorando quasi l’ipocondria considerata la quantità di gel igienizzante e medicinali da banco sugli scaffali dei supermercati.
Decise ad applicare il politically correct e il quinto emendamento pure sullo scivolo del parco giochi, sono anche smaniose di dimostrare l’eccellenza dei propri bambini sia in campo scolastico che sportivo.
Se non lavorano, sono impegnatissime nel tenere impegnatissimi i figli in un milione di attività , tra cui non è previsto il riposarsi contemplando il cielo. Sarà per questo motivo che appena un bambino si siede esausto per riposare, la mamma Americana chiama lo psicologo temendo una qualche sindrome autistica.
Le differenze nei sistemi educativi e gli atteggiamenti delle madri nei confronti dei problemi della genitorialità , variano molto da nazione a nazione.
Eppure i figli vengono concepiti e nascono tutti nella stessa maniera. Crescono e vengono curati, amati, accuditi con lo stesso scopo, ossia quello di renderli uomini e donne che faranno del mondo un posto migliore.
Alla luce di ciò posso affermare che per ogni differenza riscontrabile tra una mamma italiana e una australiana o americana, ci sono almeno tre caratteristiche che le accomunano.
Come faccio ad esserne certa? Mi è bastato guardare questo video. Si tratta della performance del Coro della Filarmonica di Sydney: 200 coristi che hanno presentato una versione “Carmina Burana“ piuttosto interessante.
Il pezzo è stato intitolato “Ode to sleep deprived parent“, ossia “Ode al Genitore insonne“.
Testo:
Oh tu terrore!
Scendi di la
Mamma si sta arrabbiando
Metti giù il mio telefono
Dove sono i tuoi pantaloni?
Cosa hai fatto della mia borsa?
Non lanciare quei mattoncini
Che cos’è questo odore?
Perché sembri così felice?
Cos’hai in bocca?
Chi ha strappato quel libro?
Perché non la smetti di muoverti?
Lui è sulla sedia
Se ne sta li in piedi
Traballando
Come un ubriaco
Dov’è la mia tazza?
Cos’è stato quel rumore?
Chi ti ha fatto entrare in cucina?
Hai preso un coltello!
Mettilo subito giù!
Non sventolarlo vicino a tua sorella!
Metti giù il mio telefono!
Dove sono finite le mie app?
Chi ha digitato il triplo 0? (in Australia è il 118)
Perché non vuoi dormire?
Sono i denti?
Ho bisogno di un altro caffè!
La testa mi fa così male!
Guarda il pavimento!
Ci impiegherò una vita a pulirlo!
Cosa ti succede?
Cosa ho mai fatto io?
Perché mi fai questo?
Spero che
Quando avrai dei figli anche tu
Ti faranno ammattire!
Poi ditemi se queste frasi non le pronunciano le mamme (e i papà ) ad ogni latitudine e in ogni Nazione del mondo!
Gira e rigira e’ sempre la solita solfa………Enrica sei proprio brava!!!!!
Grazie! Poi detto da una supermamma come te 😉
Voglio conoscere una mamma australianaaaaaa!!!!
Bellissimo post anche se
forse dovrebbero scrivere i nostri figli un “Ode al bambino liberato”
in cui elencano tutte le cose che facciamo per il loro bene (come si diceva una volta)
e che invece li fanno impazzire
Sopravvivere al bene che ti fanno i genitori non deve essere semplice per loro!
Però al di là di questo io ammiro molto le mamme africane, assomigliano a quelle australiane devo dire ma
la qualità che ammiro di più è l’assenza di lamentele nei confronti dei figli: sono sicure di poter affrontare tutto e soprattutto non credono che un loro piccolo sbagli li rovini a vita.
Sto studiando…
Non so se le mammae Australiane non si lamentino, di certo non penso che al primo posto delle priorità abbiano il successo dei figli, ma più che altro la certezza che siano felici, questo si.
Stai studiando la maternità africana? Interessante!!
Sì mi interessa molto il loro modo di educare in quel modo nel nostro paese
i bambini nati in Italia quando passano le vacanze nel paese di origine dei genitori restano un pò spiazzati, mi spiegava la mia collega del Burkina, perchè crescendo nelle scuole italiane
sono più paurosi, attaccati ai genitori, riflessivi
Allora i loro coetanei cresciuti in Burkina dicono -quando li vedono insicuri-“ma ormai sei diventato un bianco” ;))
le mamme africane che conosco sono le poche che magari dopo il 4° o 5° figlio si laureano! e ripeto soprattuto quando sentono le italiane dire quante cose non fanno più dopo il figlio (magari il primo e unico) rimangono perplesse perchè loro fanno tutto lo stesso….
Io non condivido tutto ma molte cose mi sento di poterle imparare da loro
Sono convinta che se si potesse creare una rete di confronto tra le mamme delle diverse culture, se ne trarrebbe un immenso vantaggio!
molto interessante Silvia! Grazie 🙂