Alimentazione

Latte materno vs Formula: Primo Round!

Ed ecco avvicinarsi al ring le due contendenti. Nell’angolo alla mia sinistra, campionessa storica delle “coppe” massima taglia, Miss “Latte Materno“.

Alla mia destra la sfidante, esordiente dei pesi silicone, Miss “Formula“.

Che l’incontro abbia inizio!

PRIMO ROUND: Miss “Latte Materno“ all’attacco.

 

I pro:

  • Perfettamente calibrato sulle necessità  del bambino.  Durante l’estate il bisogno principale del neonato è quello di assumere maggiori quantità  d’acqua e la ghiandola mammaria, senza che la madre debba fare nulla, assesta la produzione su questa esigenza: il contenuto di acqua nel latte in estate è maggiore e il latte infatti sarà  più liquido e trasparente. Viceversa in inverno, la porzione di grassi che serviranno al bambino per accumulare energie, aumenterà  e il latte avrà  un aspetto leggermente più denso e di colore più biancastro. Il bambino cresce e questo implica un differente tipo di apporto di nutrimenti che la ghiandola mammaria calibra automaticamente; così come in risposta allo stimolo innescato dalla suzione, la ghiandola mammaria produrrà  più o meno latte a seconda delle richieste del bambino.
  • Perfettamente digeribile. La natura ha predisposto una “formula” specifica che soddisfa alla perfezione le necessità  nutritive, di protezione immunitaria e di regolazione intestinale per il bambino. Tale formula non è ancora completamente conosciuta e alcuni componenti (proteine e grassi) sono risultati impossibili da sintetizzare in laboratorio.
  • Apporto di anticorpi: presenti nel latte materno, sono tutta una serie di anticorpi (IgA, oligosaccaridi, lattoferrina, mucine, ecc.) che partecipano attivamente a costruire e ad accrescere le difese immunitarie del neonato. Le ricerche degli ultimi anni hanno dimostrato come i bambini allattati esclusivamente al seno almeno per i primi 6 mesi di vita, hanno manifestato una bassissima tendenza a contrarre malattie, allergie e intolleranze alimentari, rispetto ai bambini allattati principalmente o esclusivamente con il latte artificiale.
  • Costo: nullo. Eventualmente si possono considerare costi aggiuntivi tutti i prodotti che vengono usati durante l’allattamento, come il cuscino per l’allattamento, la pompa tiralatte, le coppette proteggi capezzolo, le bottiglie per il contenimento del latte “espresso” con il tiralatte, i reggiseni per l’allattamento…si tratta comunque di spese relative, non strettamente necessarie.
  • Comodità : non è necessaria nessuna preparazione e nessun tipo di contenitori per il trasporto (escluso eventualmente tutto ciò che concerne il latte “espresso” con la pompa tira latte). In ogni momento una mamma è libera (*) di allattare.
  • Rapporto “skin-to-skin”:  il legame che si stabilisce con la madre è importantissimo sia dal punto di vista emotivo che fisico.
  • Benefici per la madre: l’allattamento nei primissimi giorni dopo il parto ha come azione, oltre a quella di nutrimento per il neonato, anche quella di promuovere contrazioni uterine che favoriscono il secondamento (ossia l’espulsione di tutti i residui di membrane e di coaguli di sangue del dopo parto) e il ritorno dell’utero a dimensioni pressoché normali.  Inoltre, le calorie bruciate in allattamento favoriscono anche il ritorno in forma della madre dopo il periodo di gravidanza.

I contro:

  • Le difficoltà  dell’inizio. Uno scorretto agganciamento del bimbo al seno può portare, fin dai primi giorni di allattamento, a fastidiose irritazioni dei capezzoli. Se non si interviene opportunamente (con lenimenti ma soprattutto imparando la corretta tecnica di agganciamento) questi fastidi possono trasformarsi in ragadi dolorose e sanguinanti che portano una neomamma, non assistita correttamente, a rinunciare per sempre ad allattare il suo bambino.
  • Orari delle poppate e frequenza: annoso dibattito in cui probabilmente nessuno detiene la ragione. Chi allatta può scegliere di seguire la “vecchia scuola” e dare alle poppate una scadenza precisa e piuttosto rigida, oppure seguire un metodo più “baby friendly” chiamiamolo così, e allattare a richiesta. Come già  avevo accennato qui , si può anche scegliere una via di mezzo ma in ogni caso il punto è lo stesso: la mamma deve essere a disposizione del piccolo 24 ore su 24. E se vuoi uscire e lasciare il compito a qualcun altro, comunque ti devi armare di pazienza e tirarti il latte con l’apposita pompa.
  • La dieta. Per quanto la dieta in allattamento non presenti restrizioni tanto quanto quella in gravidanza, ci sono comunque delle cose da ricordare: un bicchiere di vino o di birra non nuocciono al bambino, ma e’ buona regola lasciare passare almeno due ore da quando si beve a quando si allatta. La stessa cosa per il caffé: evitare di eccedere i 300 mg di caffé al giorno (questo dato però, badate bene, è riferito al caffé americano quindi i famosi tazzoni di sbobba che si ingollano gli anglosassoni. La tazzina all’italiana è più concentrata quindi 300 mg di espresso italiano…beh, terreste sveglio un orso polare in letargo per tutta la durata dell’inverno artico).
  • Terapie in corso. In alcuni casi ci si può trovare di fronte alla necessità  di intraprendere terapie mediche che pongono il problema del passaggio di sostanze chimiche nel latte che potrebbero risultare dannose per il bambino. Dal banale antibiotico a terapie più complesse per patologie gravi (tumori etc).

 

Non siamo tutte uguali noi mamme. Ciò che per me è un vantaggio, per te magari non lo è e viceversa. Allattare al seno può essere una delle esperienze più belle della vita di una mamma, così come trasformarsi in un incubo. Personalmente ti consiglio di partire fin da quando sei incinta (o di aiutare un’amica/parente che sta per partorire) ad informarti presso quali istituti o consultori tu possa trovare la giusta assistenza per cominciare in maniera soddisfacente l’allattamento: sai come si dice, chi ben comincia è gia a metà  dell’opera. Niente di più vero!

 

(*) Non in tutti i paesi al mondo l’allattamento al seno in pubblico è possibile: in alcuni casi mancano i  luoghi adatti o comodi, in altri è la legge che non è chiara e non tutela le mamme che in maniera discreta, allattano pubblicamente. Prossimamente affronterò questo argomento da un punto di vista anche legale.

Fonti:

http://kidshealth.org/parent/growth/feeding/breast_bottle_feeding.html?tracking=P_RelatedArticle#

http://www.nostrofiglio.it/allattamento/allattamento-al-seno-perche-fa-bene-al-bambino.html

http://www.nostrofiglio.it/allattamento/allattare-al-seno-fa-bene-anche-alla-mamma.html

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Enrica Costa

Buona ascoltatrice, buona chiacchiera, buona forchetta...la cosa su cui ha qualcosa da dire è come fare la mamma italica in giro per il globo, mettendo a confronto la mentalità  italiana con quella di mamme provenienti da ogni parte del mondo: le mamme sono mamme a qualsiasi latitudine, cambiano solo le tecniche con cui affrontano le stesse problematiche. Il suo compito sarà  quello di presentarvi queste diverse strategie. Continua a leggere

5 Commenti

  1. Ho allattato al seno Alessandro solo tre mesi o poco più e ho smesso quando ahimè mi sono accorta che il bimbo richiedeva più spesso la “latteria” e la cosa stava diventando stressante…
    All’inizio ho avuto non poche difficoltà  in quanto il bimbo era piccolino e faticava ad attaccarsi e succhiare ma ho sempre cercato con calma e pazienza di non arrendermi e alla fine ho vinto…siamo passati da poco e poi l’aggiunta alla poppata notturna e poi abbiamo raggiunto anche una durante il giorno, fino ad arrivare a tutte le poppate senza aggiunta…e in brevissimo tempo!!!! Perchè il pupo aveva solo bisogno di crescere per rinforzarsi…E devo dire grazie alle infermiere della patologia neonatale dove il bimbo è rimasto per quasi una settimana che mi hanno spiegato nei minimi particolari tutte le difficoltà  che avrei riscontrato nell’allattare un bimbo che alla nascita pesava 2,360 kg.
    Ma la cosa fondamentale è stato il non farsi prendere nè dal panico nè dal nervosismo…infatti procedevo così: visto che era piccolo e si stancava i primi tempi mi sdraiavo a letto e lo attacavo, stavo un pò giù attaccandolo prima da una parte e poi dall’altra e quando vedevo che le pause diventavano troppo lunghe gli davo l’aggiunta ma ogni volta i tempi di allattamento aumentavano e l’aggiunta diminuiva..
    Per ciò che riguarda gli orari ho sempre assecondato i suoi ritmi e devo dire che sono anche stata fortunata perchè lui sembrava quasi un orologio svizzero…ogni tre ore si svegliava!!! ed era regolarissimo anche la notte…
    Con la seconda che sta arrivando spero di riuscire ad allattare di più perchè ho dei ricordi fantastici del periodo dell’allattamento e per ciò che riguarda gli orari purtroppo con lei non potrò assecondarla ma dovrò darle io degli orari perchè devo gestire da sola anche il primo che va a scuola e ha determinati impegni… Ma la parola d’ordine sarà … Con calma e senza farsi prendere dal panico!!!
    Un passo per volta e poi vedremo come si mettono le cose…si fa sempre tempo a correggere!

  2. come ho già  detto io leo l’ho allattato fino a nove mesi, poi vedendo che lo richiedeva sempre di più ho iniziato a toglierglielo, senza problemi…la mia è stata una esperienza bellissima, anche stressante alcune volte, però…allattavo ovunque (il giorno di pasqua ho allattato anche in chiesa ) e senza problemi…nn mi interessava chi c’era, la priorità  l’aveva mio figlio…

  3. poi ci sarebbe da analizzare l’ aspetto positivo dell’allattamento al seno visto nell’ ottica del marito!!!
    😛

    1. Ecco, questo aspetto non lo avevo considerato… effettivamente anche l’ing Brambilla apprezza MOLTO l’allattamento al SENO.

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