La vera bellezza
Ci sono certe mattine che ti alzi con il piede sbagliato. Nel momento in cui apri gli occhi, senti che c’è qualcosa che non va: una notte agitata da brutti sogni a cui si sono aggiunti i peperoni mangiati a cena, di certo non aiutano.
Ti guardi allo specchio e quello che vedi è una fitta rete di rughe che solcano il viso in punti in cui eri certa di avere pelle fresca e liscia fino al giorno prima; due borse sotto gli occhi che potrebbero tornarti utili quando andrai a fare la spesa; un terzo occhio in mezzo alla fronte passerebbe più inosservato di quel brufolo raccapricciante che manco fossi tornata adolescente.
Nonostante siano spiacevoli, si tratta comunque solo di momenti che poi passano e come il sole che torna a splendere dopo la pioggia, tu ritrovi il sorriso e il piacere di rimirare la tua immagine allo specchio.
Ma se questi non fossero solo momenti? Se non passasse giorno in cui non perdi l’occasione di trovare il tuo volto e il tuo corpo pieno di difetti?
Perché molte di noi esercitano un‘autocritica spietata, capace di ridurre la considerazione che si ha di sé stesse ai minimi termini.
Nonostante si sia consapevoli che molta della bellezza che vediamo in pubblicità e su riviste patinate è tale grazie a sapiente makeup ma soprattutto a geniale fotoritocco, ci lasciamo comunque imbrogliare e compiamo lo sbaglio di paragonarci a queste creature che paiono perfette.
Il rischio che si corre è quello di dare importanza solo a ciò che consideriamo brutto e di perdere quindi l’occasione di vedere tutta la bellezza che ci rende uniche.
Il modo in cui noi ci vediamo è strettamente connesso al modo in cui ci relazioniamo agli altri: quello che potrebbe accadere è che se ti senti brutta e a disagio per il tuo aspetto, anche chi ti sta accanto percepirà questo disagio e si comporterà di conseguenza, magari allontanandosi.
Apprezzare ciò che abbiamo di bello e amare ciò che siamo è un esercizio per imparare ad apprezzare ed amare chiunque.
Non ci credi? Allora guarda questo video.
Un ritrattista specializzato in identikit per la polizia, ora in pensione, si presta ad un esperimento: senza avere la possibilità di guardare le persone (principalmente donne) invitate, ne disegna i volti seguendo solo la descrizione che ognuna di loro fa di sé.
Dopo di che, ad ognuna, chiede di descrivere il volto della persona che veniva prima e che ha incontrato brevemente prima di prenderne il posto.
In questo modo ogni partecipante all’esperimento può ammirare sullo stesso foglio, il proprio volto risultato dalla descrizione fatta di sé e di quella fatta da un perfetto estraneo.
Il risultato è incredibile: le descrizioni di sé hanno portato il ritrattista a disegnare volti in cui i difetti sono accentuati, marcati, persino esagerati. Quello che si vede sono facce che solo vagamente ricordano la persona a cui appartengono.
Al contrario, la descrizione fatta dall’estraneo ha permesso al ritrattista di disegnare volti più belli ma soprattutto molto più somiglianti al reale.
Dopo questo video, pensi ancora di essere solo ciò che ritieni di vedere riflesso in uno specchio o sei molto di più?
giuro io ho pianto dopo avere visto questo spot. 🙁
anche a me ha suscitato una certa emozione. Però è stupenda questa iniziativa, trovo sia uno stimolo ad amarci un pochino di più e vederci belle, bellissime. Perchè ognuna di noi lo è
Anche io mi sono commossa come Eli,
nel vedere lo stupore negli occhi di quelle donne mentre guardavano il ritratto fatto basandosi sulle descrizioni degli altri!
Noi ci valutiamo in base a ciò che ci viene propinato come unico modello di bellezza
invece chi ci conosce e devo dire specialmente gli uomini
danno peso anche a quello che comunichiamo attraverso il corpo, il viso
più che alle loro caratteristiche oggettive!
Poi mi ha dato una pugnalata la frase di una signora che ha descritto molto “forti” le sue mascelle.
Glielo diceva la mamma 🙁
Me lo devo ricordare…
I giudizi che diamo ai nostri figli hanno un peso immenso, nel bene e nel male.
A me ha colpito molto quello che Kela ha dedotto del ritratto fatto sulla descrizione dell’altra donna: il suo viso appare quello di una persona aperta, felice, mentre quello che è nato dalla sua descrizione di se’ stessa è triste, cupo, chiuso.
E soprattutto mi piace il messaggio finale: passiamo troppo tempo a cercare di aggiustare cose di noi che invece vanno benissimo. Dovremmo passare più tempo ad apprezzare e gioire di cio` che di bello abbiamo!
In un vecchio ufficio avevamo deciso di dedicare una pausa caffè una volta a settimana per “farci i complimenti”. Ebbe un effetto strabiliante … non solo migliorò enormemente i rapporti di ufficio allentando molte tensioni, ma lasciò letteralmente senza parole molti di noi: sia da un punto di vista fisico che caratteriale, ognuno di noi si vide con gli occhi degli altri e scoprì di avere pregi e caratteristiche sconosciuti! Molto utile …
che bellissima idea!
Che cosa splendida 🙂
Ma senti, faccio l’avvocato del diavolo… ma non si rischia di farlo diventare un rito fittizio in cui per forza bisogna farsi i complimenti anche se non lo si pensa? Intendiamoci, io mi unirei all’istante ad un progetto del genere e lo seguirei con tutto il cuore, ma la vita lascia segni e certe sensazioni non si dimenticano…
Sì, hai ragione e di fatto la cosa andò scemando … però … era un momento di positività (che poi non ti posso sempre dire che sei bellissima … magari è sufficiente dirti che mi piace come hai gestito quella data emergenza in riunione due giorni prima)! Difatto siamo sempre pronti a criticare gli altri e invece ci dimentichiamo di dire cosa ci piace di quello che sono e fanno … ma in realtà c’è!
E poi c’è un’altra cosa … quando un complimento è vero lo riconosci e la forza che ti da’ è immensa, il plagio lo sgami immediatamente!
Sono proprio d’accordo 🙂