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La triste storia di Amanda Todd e del Cyberbullismo

La storia di Amanda Todd, 15enne canadese morta suicida lo scorso 10 Ottobre, è tristemente nota. A 13 anni Amanda conosce in chat un uomo che la riempie di complimenti, di lusinghe e che trascinandola in un pericoloso gioco fatto di scherzi e flirt, la convince a mostrargli il seno nudo. Amanda è una ragazzina che cade nella rete di un pedofilo. àˆ l’inizio del suo incubo.

L’uomo la minaccia di rendere pubblica la foto compromettente a chiunque conosca Amanda (famiglia, amici, scuola”) a meno che lei non si conceda per uno “show” particolare solo per lui.
Evidentemente Amanda non ci sta perché di li a poco la sua foto circola ovunque, proprio come da minaccia.
Amanda è distrutta dalla vergogna e comincia la sua discesa nella spirale della depressione, aggravata dall’inizio del bullismo fisico e virtuale (Cyberbulling) che deve subire a scuola.
A nulla serve cambiare città  due volte, la nomea e la cattiva fama la perseguitano e lei tenta il suicidio due volte.

Nemmeno di fronte al suo tentativo di farla finita bevendo candeggina (salvata con una corsa al pronto soccorso e una lavanda gastrica), il web si ferma: spietati, i contatti di facebook la scherniscono istigandola a provare ancora e, questa volta, a farla finita veramente.

Sotto antidepressivi, in visita da psicologi, Amanda a 15 anni è una persona finita. Lo annuncia nell’unico modo che conosce, tramite Youtube con un video doloroso in cui, attraverso fogli scritti a mano, racconta la sua storia.

Amanda si suicida il 10 Ottobre, le modalità  dell’atto non sono state rese note.

Il web si trasforma e cambia improvvisamente volto: chi si è fatto crudelmente beffe di una ragazzina, sembra scomparire, sostituito da migliaia di messaggi di condoglianze e dolore. Il video di Amanda diventa “virale” nel mondo del web. Se tutto questo “amore” e quest’attenzione fossero venuti fuori prima, forse Amanda sarebbe viva.

 

Ma la storia non finisce qui. Dopo pochi giorni dalla morte di Amanda, Anonymous, gruppo di Hacktivist, annuncia di aver rintracciato il pedofilo che ha causato la morte di Amanda per bullismo. Si tratta di un 32enne canadese che mostra di avere avuto contatti con la ragazzina per un certo periodo di tempo.
Il web, di nuovo si mobilita e l’uomo, di cui Anonymous si è premurato di rendere noto (con anche indirizzo fisico e email) viene bersagliato dagli attacchi inferociti dei giustizieri virtuali.
Proprio qualche giorno fa la polizia ha però fatto sapere che la persona indicata da Anonymous non è in realtà  l’uomo incolpato della morte di Amanda, in quanto mancherebbero prove concrete.

 

Si è sempre molto parlato dei pericoli dietro internet e dei metodi per prevenire questa esposizione selvaggia dei più giovani.

E di bullismo, si parla a sufficienza? Amanda ha avuto un comportamento troppo superficiale, sconsiderato, sciocco, dovuto probabilmente al fatto che era un’adolescente propensa a mettersi nei guai, poco seguita e controllata, chi lo sa.
La cosa che più mi sciocca, che mi fa stare male, è l’accanimento violento, malvagio dei suoi coetanei, anche di fronte al tentato suicidio.
Cosa fanno ora quelli che la incoraggiavano a bere più candeggina per riuscire ad ammazzarsi? Dove sono? Cosa pensano? Stanno male? Si sentono in colpa?

Domande che non avranno risposta.

 

Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Suicide_of_Amanda_Todd

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Enrica Costa

Buona ascoltatrice, buona chiacchiera, buona forchetta...la cosa su cui ha qualcosa da dire è come fare la mamma italica in giro per il globo, mettendo a confronto la mentalità  italiana con quella di mamme provenienti da ogni parte del mondo: le mamme sono mamme a qualsiasi latitudine, cambiano solo le tecniche con cui affrontano le stesse problematiche. Il suo compito sarà  quello di presentarvi queste diverse strategie. Continua a leggere

6 Commenti

  1. Sono senza parole, davvero. Standoci per lavoro a stretto contatto, so bene quanto gli adolescenti possano essere crudeli e spietati proprio con i più deboli. Rimango basita da tanta gratuita cattiveria, ma in fondo è chiaro che dietro certi comportamenti c’è soltanto ignoranza e debolezza. Come può un genitore controllare queste situazioni? Di fronte a queste tragedie si prova un terribile senso di impotenza.

    1. Aggiungerei rabbia… mi chiedo anche i genitori dei ragazzi che si comportano cosi`, che educazione hanno dato, neanche loro controllano i figli… io vedo in un suicidio la colpa della società che circonda la persona che si è tolta la vita. Se Amanda ha agito male ritrovandosi dove si è trovata è un dato di fatto, anche la reazione del mondo attorno a lei è da biasimare.

  2. Nn voglio esagerare .. ma e’ stato un gesto di dolore, vergogna, rabbia e tristezza!!
    Una ragazza nn tenterebbe il suicidio x cosi’ tanto tempo,x riuscirci ad ogni costo!! Leggendo tutti questi stati e annunci provo solo dolore.!! Perche’ al posto di Amanda , ci potrebbe essere stata un’altra persona oppure anke io!! Solo pensare che il mondo e’ stato cosi’ crudele.. mi riempie di paura!! Comunque quel indemoniato.. dovrebbe farla finita.. e lasciar stare la pedofilia e andare a lavorare, e spero ke lo rintraccino e lo uccidano e mettano il video su youtube!! UN INDEMONIATO CM QUELLO, NN DEFINIREI PERSONA!!! E il suicidio di questa povera ragazza ….. e il modo in cui l ha fatto mette molta paura!!!
    Spero ke lo Stato Canadiano, fara’ qualcosa per fermare la pedofilia e l’abuso .. su tutte queste ragazze e anke ragazzi!!
    Spesso nn si fa’ niente x fermare queste disgrazie.. ma qualcuno dovrebbe intervenire!!

    1. Beh, diciamo che non auguriamo la morte a nessuno, anche se colui che ha spinto questa ragazza ad un gesto coi` tragico, merita di certo di finire in galera…
      Sono eventi dolorosi, hai proprio ragione.

  3. La fine di questa ragazza ci deve far riflettere, l’ eta è per molti ragazzi quella in cui ci si avvicina al sesso, che con annesso un computer diventa un binomio esplosivo.
    Troppi ragazzi vengono lasciati liberi di navigare senza la consapovelozza che la fuori ci sono pericoli più grandi di loro, persone spietate ,senza pudore,senza anima, pronte ad approfittarsi di una ragazza ingenua e di genitori troppo fiduciosi.
    La povera amanda avrebbe potuto tranquillamente finire nelle mani del suo aguzzino e subire ogni genere di abuso se non anche la morte.
    Come genitore penso che i suoi l’ abbiano abbandonata, permettendole prima di spogliarsi davanti ad una webcam, lasciando che le sue foto finissero in rete, e lasciandola diventare lo zimbello della comunità .

    1. Anche io ho percepito una certa “assenza” da parte della sua famiglia anche s e bisogna ammettere che non si conoscono mai i dettagli completamente.

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