Incubi e insonnia, cosa si puo` fare?
« MAMMMAAAAAAAA!!!!!! MAMMMMAAAAAAA !!!!!» un urlo agghiacciante, squarcia il velo della notte. Mamma schizza in aria manco le avessero annunciato i super saldi stracciati all’outlet dietro casa; si precipita verso la cameretta di Matteo, inciampando nelle pantofole, sbattendo la spalla contro l’angolo del muro, rimbalzando dalla parte opposta e finendo gambe all’aria dentro l’armadio, le cui porte scorrevoli erano rimaste aperte (per fortuna altrimenti si sarebbe schiantata contro gli specchi che le rivestono, sai che sfiga sette anni di…sfiga?!). L’ingegner Brambilla nel frattempo, scosta accuratamente le lenzuola e infila le pantofole, si alza e dopo essersi accertato che quella massa informe e uggiolante di sua moglie non si sia rotta il collo, si dirige con passo fermo da Matteo che nel frattempo ha cominciato a piangere disperato.
«Cosa succede amore? » chiede l’ingegner Brambilla.
« Ahhhhh”voglio la mamma…dov’è la mamma? » piange Matteo.
« La mamma è nell’armadio ed è fisicamente, nonché cerebralmente fuori uso…di al papà , cosa è successo? »
Matteo rimane in silenzio qualche istante, cercando di comprendere cosa sia successo alla sua mamma. Poi ci rinuncia e tutto spaventato dice al papà : «C’è un mostro di formaggio puzzolente che mi vuole prendere…e”e “vuole mangiare la mia Nutella con il Lego”».
Matteo ha avuto il suo primo incubo (culinario).
Solitamente i bambini sopra i due anni cominciano a sperimentare il fenomeno, del tutto fisiologico, degli incubi. La loro fantasia è già ben sviluppata e permette loro di immaginare e modificare la realtà che li circonda; inoltre hanno coscienza di sentimenti forti, come la rabbia, la gelosia, il senso di abbandono: queste emozioni forti, insieme ad esperienze quotidiane negative, formano la materia prima degli incubi. In poche parole, l’incubo è per ognuno di noi il modo di esteriorizzare le paure e i sentimenti più negativi che durante la veglia manteniamo sotto controllo o addirittura non percepiamo consciamente.
Si possono evitare gli incubi?
- No, e non sarebbe nemmeno giusto farlo, proprio perché spesso fungono da valvola di sfogo, per quanto spiacevole. Tuttavia, un incubo ricorrente potrebbe essere indice di qualche disagio particolare e sarebbe opportuno prendere dei provvedimenti come per esempio parlare con il pediatra.
- Sicuramente se il tuo nanetto si sveglia urlando da un incubo, corri a consolarlo (cercando di non finire cappottata nell’armadio): la presenza della mamma e del papà sono la cura migliore per ritornare a dormire sereni.
Un altro piccolo trucchetto che ti posso suggerire è di parlare dell’incubo durante il giorno. Gli incubi, a differenza del pavor nocturnus, si ricordano eccome e parlarne serve a sdrammatizzare, a ridimensionare immagini e situazioni che nel cuore della notte paiono spaventose. Una volta capito di cosa si tratta, potresti aiutare il tuo bambino ad inventare un sogno alternativo: ossia devia la paura verso soggetti più sereni, invitandolo a creare con la sua fantasia un nuovo finale, o nuovi personaggi e situazioni. Il bambino così capisce che può avere un certo controllo su cose che gli fanno un po’ paura. - Potresti proporgli anche di disegnare il suo incubo e insieme modificare il disegno facendolo diventare qualcosa di innocuo o persino divertente. Per esempio al “Mostro di Formaggio puzzolente” di Matteo, abbiamo disegnato una marea di fiocchi rosa facendolo diventare la moglie del signor Formaggio Puzzolente. “La Signora Formaggia Piccante”.
- Parlando con il tuo bimbo puoi capire se i suoi incubi sono solo un eccessivo e sporadico lavoro di fantasia, o se invece si ricollegano ad eventi precisi avvenuti durante il giorno, cose che lo preoccupano e lo spaventano. Risolvere questi conflitti e appianare ansie sicuramente facilita il sonno tranquillo.
- Se il tuo bimbo ha più di un anno o comunque la sera non lo allatti più, puoi provare con la camomilla ma cerca di non metterci lo zucchero, meglio il miele…però poi lavagli i denti!
I bambini possono sperimentare anche l’insonnia, intesa come fatica ad addormentarsi e/o vari risvegli notturni.
Nei bambini sotto l’anno d’età bisogna ricordare che il sonno è un fenomeno in evoluzione: il bambino sta imparando ad addormentarsi da solo e inoltre ci sono le poppate notturne da considerare. Stabilire una buona routine (anche dei pisolini durante il giorno) pre nanna aiuta il piccolo ad evolvere le sue capacità di “dormiglione”.
Sopra l’anno solitamente i bambini cominciano a dormire…ma non tutti, ahimè. Se hai curato sempre con attenzione una tua routine serale, precisa ma allo stesso tempo flessibile, e nonostante questo riscontri risvegli notturni o difficoltà ` ad andare a dormire, ti posso dare qualche altro fattore da valutare:
- Alimentazione: alcuni alimenti sono notoriamente pesanti da digerire, al contrario di altri che invece possono influire positivamente sul sonno. Ecco alcuni esempi:
– Cereali, hanno un certo effetto calmante e soprattutto saziano.
– Frutta cotta (molto più che quella cruda): contiene zuccheri semplici che favoriscono la sintesi di serotonina, l’ormone del relax.
– Alimenti ricchi di vit. B3 e B6: contenuti in pesce, pollo, uova sode e legumi. Le vitamine di questo gruppo sono necessarie nella biosintesi di serotonina.
– Tacchino: contiene triptofano, amminoacido semplice che agisce elevando i livelli di serotonina nel cervello, favorendo così il rilassamento.
– Magnesio e Calcio: favoriscono la buona funzionalità del sistema nervoso e hanno blanda azione sedativa.
– Verdura a foglia larga, lattuga: clorofilla, iosciamina, lattucina, sono tutte sostanze dal potere antispastico e miorilassante.
Solo un consiglio: ho sperimentato su me stessa che uova, legumi e lattuga sono un pochino pesanti da digerire, nonostante le suddette proprietà a favore del sonno, quindi ti consiglio di fare delle prove e vedere se effettivamente funzionano bene.
– Evitare: dolci troppo zucchero stimola le funzioni nervose; formaggio e insaccati, faticosi da digerire. - Allergie e intolleranze: allergie alle proteine del latte e intolleranza al lattosio posso causare tra gli altri sintomi, anche irrequietezza notturna in seguito a coliche e dolori addominali. àˆ importante che anche durante l’allattamento, se riscontri questi disturbi nel tuo piccolo, eviti tu stessa di assumere latticini e derivati del latte.
- Come è andata la giornata? Ci sono giorni estremamente faticosi, pieni di novità (ricordati che i bambini spesso vengono stimolati da cose che noi quasi non percepiamo, tanto siamo abituati e diamo per scontate): in questi casi è bene cercare di utilizzare la sera prima e dopo cena, come un momento molto tranquillo. Niente televisione o musica alta ma se scegliete musica soft e in sottofondo potrebbe essere una buona idea.
- Valuta eventuali traumi. Alcuni disturbi del sonno sono causati da eventi traumatici di vario genere: la morte di un parente, la nascita di un fratellino, una malattia, un amichetto a scuola un po’ “bullo”…Per farti un esempio pratico: quest’anno noi abbiamo cambiato vita: Matteo ha affrontato la nascita del fratellino che è stato seguito a breve distanza di tempo dal trasloco dall’Australia agli Stati Uniti e nel giro di 8 mesi un ennesimo spostamento, nuova città , nuovi amici. Dopo 12 mesi finalmente, Matteo dorme di nuovo tutta la notte.
Ricordati che il tempo e l’attenzione che dedichi al tuo bambino durante la giornata incidono positivamente sulla sua psiche, riflettendosi quindi sul sonno notturno. Se vedi una certa agitazione, qualche cosa che lo preoccupa e lo disturba, intervieni con una dose extra di coccole, di attenzioni particolari, gioca di più con lui, parla e informati sui perché del suo nervosismo: ovviamente con i bimbi più piccoli saranno maggiori coccole che discorsi, ma la cosa importante è la presenza della mamma e/o del papà .
Fonti
Prevenire e curare l’insonnia
Disturbi del sonno
grazie enrica! hai dato degli ottimi consigli…il mio monello prende ancora il latte serale, nn solo se dorme con noi si fa tutta la notte, altrimenti si sveglia…cmq mi è capitato una notte, erano le 3, e lui dormiva in mezzo a noi, che si svegliasse urlando e piangendo, stava dormendo a pancia in giù, e si è messo a 4 zampe, poi, come se nulla fosse successo si è riaddormentato…avevo già letto il tuo articolo sul pavor nucturnus, e infatti ho pensato ad un incubo…è possibile? leonardo è un bimbo di 1 anno, possibile che possa aver avuto un incubo?oppure si può essere svegliato pensando di essere nel lettino e poi, quando si è accorto che così nn era si è riaddormentato…nn so…cmq grazie dei consigli!!
Gli esperti dicono che il pavor nocturnus comincia tipicamente intorno ai due anni cosi` come gli incubi veri e propri, ma cio` non significa che non possano avere manifestazioni di questo genere anche prima. Una cosa che ti puo` aiutare a capire se si tratta di un sogno o di pavor è che il primo capita solitamente dopo la mezzanotte, ossia nella fase definita REM mentre il primo nella fase iniziale del sonno, quella prima di mezzanotte, caratterizzata dalla mancanza di sogni (e quindi incubi) e percio` più profonda. La divisione della mezzanotte in realtà è indicativa, giusto per darti un’idea.
Alle volte i bambini si svegliano urlando nache in risposta a qualche fastidio che gli blocca parzialmente la respirazione: se mi dici che dormiva a pancia in giù puo` essere che avesse il nasino un po’ schiacciato e che non respirasse bene e quindi automaticamente sono scattati dei riflessi che se non sbaglio svegliano oi bambini e innescano il pianto… una specie di allarme 🙂
vero….a questo nn ci avevo pensato, può essere che avesse il nasino schiacciato….povero…cmq fu forte! la cosa che mi fece “ridere” fu che si mise a 4 zampe e poi si riaddormentò,…come un robot che lo accendi e poi un attimo dopo lo spengi…