Il momento perfetto per essere madre
Il momento perfetto è quell’attimo in cui tutto ciò che deve succedere, accade proprio come ci si aspetta, senza la minima sbavatura.
Per un surfista il momento perfetto è l’attimo in cui l’onda solleva il retro della tavola. Ed è lì che lui si alza per poterla cavalcare.
Se quell’attimo viene perso possono capitare due cose: l’onda passa e il surfista rimane ad aspettare la successiva oppure fa wipe out, ossia si ribalta con tutta la tavola e viene travolto da una montagna d’acqua, con conseguenti spiacevoli risultati.
Ho sempre visto la mia vita di madre come un continuo wipe out, appena conscia di avere avuto però anche momenti perfetti.
– Bloccata nel traffico mentre al più piccolo, a cui ho appena tolto il pannolino, scappa di andare in bagno.
– In banca a sistemare documenti importanti e tutti e due decidono che quello è un posto come un altro per un incontro di lotta greco romana.
– Al supermercato mentre loro corrono come folli tra i corridoi andando a sbattere non contro lo scaffale della cartigenica, ma contro quello delle bottiglie di vino: se il danno lo devi fare, che sia memorabile!
Insomma, avete presente di cosa parlo, vero?!
Per molto tempo ho pensato che sì, essere madre con bambini piccoli fosse bello, ma la fatica e le rinunce a cui ero soggetta, mi facevano dubitare di me stessa.
Ho vissuto anni pensando che, nonostante le cose belle che mi stavano capitando, un giorno ci sarebbe stato il momento perfetto in cui pianti, capricci, contrattempi, notti in bianco, stanchezza sarebbero finiti e avrebbero lasciato spazio ad una nuova me, placidamente seduta in poltrona a leggere un libro, mentre i figli totalmente indipendenti si occupavano delle loro cose.
Sicuramente un giorno Matteo e Davide saranno in grado di farsi la colazione da soli, invece che svegliare me per prepararla. Saranno capaci di tenere in ordine le loro cose e di studiare e finire i compiti in totale autonomia senza bisogno della mia supervisione.
Sì, quel giorno potrebbe arrivare presto, ma nel frattempo?
Oggi, come molti altri giorni, ero al parco giochi con i miei bambini.
Ero sdraiata nell’erba e pigramente li guardavo mentre giocavano tra di loro. Ho di colpo realizzato cosa stava succedendo.
Anzi, cosa NON stava succedendo! La mia presenza vicino alle altalene, agli scivoli e agli altri giochi non era necessaria: per la prima volta dalla loro nascita, entrambe i miei figli erano indipendenti nel gioco.
Ecco, quello è stato un “momento perfetto“ ed è stato anche il momento in cui ho realizzato che in sei anni ho avuto innumerevoli “momenti perfetti”, probabilmente più dei wipe out, ma che fino ad ora non li avevo mai riconosciuti come tali.
Quello che mi è mancato fino a questo momento è stato uno sguardo d’insieme.
Oggi, complice il cielo blu e il vento fresco, ero particolarmente rilassata e con la mente focalizzata sul presente ed è stato questo che mi ha permesso di vedere tutta la mia vita di madre in un’altra ottica.
La depressione post parto e l’immensa fatica dopo il trasloco dall’Australia agli States, sono indubbiamente stati due grossi ostacoli, due banchi di nebbia spessi come muri di cemento che mi hanno impedito di avere quella chiarezza che oggi ho sperimentato.
Di momenti faticosi ce ne saranno sempre e quando i miei figli saranno adolescenti ne vedremo delle belle…eppure, ora sento di aver vissuto un quasi continuo momento perfetto, interrotto qua e là da qualche periodo di mare piatto, senza onde.
Ogni successo, ogni passo avanti, ogni sorriso, ogni scoperta fatta con e dai miei figli, sono state onde che hanno tirato su la mia tavola: ogni volta che i miei bambini mi hanno detto “ti voglio bene mamma, sono felice“, è stato come scivolare veloce sul pelo dell’acqua, in perfetto equilibrio su di una tavola chiamata maternità , accarezzando lievemente un muro d’acqua che, nonostante l’immane peso, non mi ha mai schiacciata, ma che ho invece dominato con pura gioia.
E voi? Lo avete avuto il vostro “momento perfetto”?
Brava Enrica, mi ricarica sempre leggerti! Renata
Sono molto felice di sentirtelo dire mia cara 🙂
Credo che un po’ tutti abbiamo bisogno di ricariche giornaliere e se io lo sono stata per te, doppia gioia allora!!
Brava come sempre. Arrivera’ il momento in cui saranno autonomi e, forse, quel giorno rimpiangerai un po’ i passati “Wipe out”” Un bacione
Si, temo questa fase ossia di dire un giorno “Ahhh quanto mi mancavano i capricci, i pianti e i disastri al supermercato…”. Se lo diro` significa che Matteo e Davide staranno combinando qualche disastro immane, tipo dirottare un aereo di linea o svaligiare la banca d’Inghilterra… O_O
Lo dirai perche’ saranno diventati due ragazzi ben educati ma magari vivranno lontani da te (la famiglia Brambilla insegna!) e morirai dalla voglia di lasciare tutto e tutti per raggiungerli (la famiglia Pedroni insegna)
Le predizioni di nonna Franca! 😀
cara Enrica leggerti mi rincuora sempre perchè traspare il tuo non essere super mamma il tuo ammettere le fragilità , incertezze e paure e questo mi avvicina tanto a te dato che in questi miei quasi 10 mesi di mamma stanchezza e incertezza fanno da padrone. abbraccio tutta la fam Brambilla.
Grazie Peppa per le tue parole. Anche tu sei un di grande incoraggiamento per me e insieme a tante altre persone mi permetti di esprimere e trasmettere cio` che ho dentro. Grazie!
Ho letto proprio ieri una frase su fb… “Se la maternità fosse stata una cosa facile, non sarebbe cominciata con un travaglio”. Insomma, roba da dure! 😉
ok, ok… li avevo pagati per stare buoni…
Ma taci…