Educare

Da femminista dico che il femminicidio non è un’emergenza

femminicidio

Lasciatemi gongolare qualche istante nel brodo di giuggiole al sapore di “orgoglio nazionale”!
Ecco. Fatto. Ho finito di gongolare.
Volete sapere perché? Eccovi accontentati!

Questo video è italiano ed è diventato virale qui negli USA. Per una volta siamo noi italiani che abbiamo contagiato gli americani e bisogna andarne fieri, soprattutto visto il tema del video in questione.
Le risposte che questi bambini danno alla richiesta “Dalle uno schiaffo!” sono memorabili.
E` una bella ragazza” “ Le ragazze non si toccano nemmeno con un fiore”… ma la più bella  è “Non lo faccio perché sono un uomo”.
Bellissimo. Giustissimo. Eppure c’è qualcosa che non mi convince, che mi stona. Pericoloso affermare che un video contro la violenza alle donne sia stonato, vero? Eppure è così.

Prima di cominciare però, apro un disclaimer: sono contro la violenza in generale. Meglio essere chiari, non si sa mai.

Concordo con il fatto che una donna è di solito fisicamente più debole di un uomo e che quindi una violenza perpetrata contro di essa ha solitamente un impatto maggiore che verso un uomo.
Detto questo però ho come l’impressione che “le donne non si toccano nemmeno con un fiore” sia più un’espressione che sa di vecchio, retaggio di una cultura comunque maschilista che facendo leva sulla debolezza fisica femminile, si maschera da protettrice del sesso opposto per sottolineare in maniera sottile che l’uomo è superiore.
Se si ritiene una donna più debole, cosa ferma l’uomo che in un momento di follia decide che oltre a proteggerla, potrebbe avere su di lei potere di fare quasi qualunque cosa?
Non sarebbe più corretto sostenere che la violenza è sbagliata a prescindere dal sesso di chi la pratica e di chi la subisce?
In quest’ottica, tutto il video è estremamente maschilista e di certo non insegna a rispettare veramente le donne: un maschio che giudica l’aspetto esteriore di una femmina e non l’opposto. Un maschio a cui si chiede di toccare gentilmente una femmina e non l’opposto. Un maschio a cui si chiede di colpire (senza alcun motivo) una femmina e non il contrario.
Se vogliamo una società in cui i sessi sono considerati pari, bisogna educare i nostri figli alla parità.

Lo so cosa penseranno molti di voi che leggono: “Ecco la solita femminista!”. Si, lo ammetto. Sono femminista e non ci trovo nulla di male perché essere femministe, quelle vere, significa essere a favore della parità dei diritti civili e umani tra uomini e donne.
Significa dire che fisicamente le donne e gli uomini sono differenti, ma che la sostanza è la stessa, il valore è lo stesso.
Essere femministe non significa sostenere che le donne sono superiori agli uomini, ne’ tanto meno avvalorare l’immagine della donna debole che deve essere difesa da un uomo in quanto sesso più forte.
Molte donne possono difendersi perfettamente dall’attacco di un uomo, così come ci sono casi di uomini che subiscono violenza da parte di donne.

Sul discorso del femminismo, si arriva ahimè a parlare di femminicidio, termine che va tanto di moda ultimamente.
Non ho paura a mettere nero su bianco che credo che il femminicidio non sia per nulla un’emergenza e per tanto l’omicidio di una donna perpetrato da un uomo non ha un valore maggiore rispetto a quello commesso da una donna su una donna, una donna su un uomo o un uomo su un altro uomo.
Un omicidio è un omicidio.

Qui scatta un altro disclaimer: la piaga della violenza domestica esiste, è innegabile e nulla di quello che dirò qui di seguito va inteso come giustificazione dei crimini commessi tra le mura domestiche.

Nel corso degli ultimi 20 anni i dati ISTAT dimostrano come il numero di omicidi non connessi al sesso sia diminuito mentre il numero dei crimini nei confronti delle donne non sia cambiato.
La spiegazione di questo fenomeno è da ricercare sulle differenti cause che spingono all’omicidio: il delitto tra uomini estranei (o donne estranee) è solitamente connesso ad elementi esterni come il predominio su un territorio, su una proprietà, connessione con la criminalità organizzata, quindi condizioni al contorno che variano con il tempo a seconda dell’evolvere della società.
Il delitto commesso da uomini su donne avviene di solito in ambito famigliare dove i rapporti di connessione tra vittima e carnefice sono praticamente inalterati da sempre.
Al calo degli omicidi chiamiamoli “non genere correlati”, automaticamente aumenta il peso percentuale di quelli “genere correlati”, anche se in realtà il numero assoluto di questi ultimi non è mai mutato in maniera rilevante.
Però i media blaterano di femminicidio come emergenza, la gente va in panico e la politica si mobilita con proposte di legge senza senso.

Banalizzando poi si ritorna al video in questione dove invece di puntare l’occhio su un bambino e una bambina che approcciano la violenza nella stessa direzione rispondendo “noi non facciamo del male perché siamo esseri umani”, ci ritroviamo con un bambino che si ritiene (innocentemente ancora) superiore perché maschio e per questo motivo non colpisce la bella bambina che ha di fronte.
Ecco, per concludere faccio proprio l’avvocato del diavolo: e se davanti ai bambini avessero messo una bimba ciccottella, piena di brufoli con gli occhiali e i denti storti, credete che i bambini si sarebbero comportati in maniera altrettanto galante? Voglio pensare di si, perché ho fiducia nelle giovani generazioni, ma di certo non insegnerò ai miei figli che le donne non vanno toccate nemmeno con un fiore a meno che la stessa delicatezza non valga anche per gli uomini.

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Enrica Costa

Buona ascoltatrice, buona chiacchiera, buona forchetta...la cosa su cui ha qualcosa da dire è come fare la mamma italica in giro per il globo, mettendo a confronto la mentalità  italiana con quella di mamme provenienti da ogni parte del mondo: le mamme sono mamme a qualsiasi latitudine, cambiano solo le tecniche con cui affrontano le stesse problematiche. Il suo compito sarà  quello di presentarvi queste diverse strategie. Continua a leggere

4 Commenti

    1. In realta` penso ci sia molta gente che la pensa cosi`, solo che non e` molto di moda afforntare la questine da un punto di vista contrario a quello dei mass media. La cosa complessa e` che quando si tratta di omicidio, soprattutto se le vittime sono donne e bambini, entra in gioco una componente emotiva cosi` potente che la poca razionalita` che si pensa ognuno possegga, viene completamente offuscata.

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