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Erin Callen, ex top manager pentita

conciliazIone-lavoro-famiglia

Stavamo ancora masticando le varie “uscite” della CEO donna più dura e pura del momento (Marissa Mayer), che ecco ne salta fuori un’altra.

Questa volta si tratta di una ex top manager, Erin Callan, ai vertici della Lohman Brothers per anni, ora ritiratasi a vivere in Florida con il marito vigile del fuoco.

Erin, in un’intervista, invita le donne, soprattutto le giovani donne in procinto di iniziare una carriera e una famiglia, a scegliere con attenzione la strada da percorrere.

La Callen ammette di essere pentita delle sue scelte: per anni e anni ha dato tutto a favore di una carriera sfavillante, a discapito dei rapporti umani e soprattutto della costruzione di una famiglia.

Ora, a 47 anni, cerca con ogni mezzo di diventare la madre che non è mai stata.

Da un alto una femminista (?) che trionfa per avere un lavoro massacrante, riducendo al minimo dei minimi il contatto con il figlio appena nato. Dall’altra una donna che dopo aver fatto carriera, si pente e vorrebbe tornare indietro per essere solo una donna normale.

Ho letto decine di commenti e scambi di opinioni e quello che mi è subito saltato all’occhio è che le protagoniste di queste discussioni sono quasi solamente donne, con qualche rara eccezione. Come se agli uomini la cosa non interessasse. Come se agli uomini la questione di “conciliazione lavoro-famiglia” non appartenesse. Come se agli uomini le cose andassero bene così come sono ora.

Non ci credo.

Le donne (soprattutto in Italia) si trovano di fronte al problema di conciliare la carriera e la famiglia, è un dato di fatto. Alcune posizioni lavorative, alcune carriere, per come è strutturata la nostra società , sono quasi precluse ad una donna che decide di fare figli e seguirli adeguatamente.

Lascio a voi libertà  di commento e confronto, sperando di sentire qualche papà  dire la sua.

Fonte: http://www.corriere.it/economia/13_marzo_12/ex-manager-di-lehman-brothers-alle-donne-non-sprecate-la-vostra-vita-a-lavorare_d164fec8-8b3d-11e2-b7df-bc394f2fb2ae.shtml

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Enrica Costa

Buona ascoltatrice, buona chiacchiera, buona forchetta...la cosa su cui ha qualcosa da dire è come fare la mamma italica in giro per il globo, mettendo a confronto la mentalità  italiana con quella di mamme provenienti da ogni parte del mondo: le mamme sono mamme a qualsiasi latitudine, cambiano solo le tecniche con cui affrontano le stesse problematiche. Il suo compito sarà  quello di presentarvi queste diverse strategie. Continua a leggere

2 Commenti

  1. Io non commento, IO ANTICIPO!!!
    Sul mio stato di Facebook del 10 marzo 2013 si puo’ leggere:
    …leggo il giornale e scopro che la manager n.2 di Facebook, classificata da Forbes la quinta donna più potente del mondo, Sheryl Sandberg, ha scritto un libro femminista che manco è uscito e sta già  facendo scalpore, in cui dice che le donne devono farsi avanti e pretendere il potere e fin qui ci sta tutto, è una donna potentissima….ma il bello è la pretesa di INSEGNARE A NOI LA RIVOLUZIONE DEI RAPPORTI UOMO-DONNA, come la casa, la cucina, l’accudimento dei figli: ma ve li immaginate voi i PROBLEMI DI ACCUDIRE I BIMBI E LAVARE I VETRI DELLE FINESTRE DI UNA CHE LASCIA IL LAVORO ALLE 17:30, NON FA STRAORDINARI NEANCHE SE CASCASSE IL MONDO E GUADAGNA 30 MILIONI DI DOLLARI L’ANNO?????????????????
    E’ proprio vero che chi non sa qualcosa di solito la insegna agli altri!!
    Aaahahahhahah!!
    Ora ho un po’ di sonno, poi ci torno, sull’argomento!!

  2. Sì il potere, ok, ma poi succede come dice la Callen “vorrei un figlio e nn ci riesco”… il fatto è che la nostra società  è basata sul maschio, almeno in Italia, la femmina deve avere un lavoro di base, fare figli e accudirli…ora, ci sn le eccezioni, gli uomini, come mio marito o te andrea, che se una donna sta male…fanno tutto in casa…in Italia nn ci sn politiche per la famiglia, per la donna che lavora, la cosa è “a discrezione delle aziende”… tempo fa vidi un programma in tv, nn ricordo quale, dove parlavano di una azienda, nn ricordo il nome e cosa faceva, ma che era al 90% al femminile!!!!!! Le donne in amministrazione e le operaie, avevano flessibilità  di orario, la manager, quando il figlio era malato, usava il telelavoro, ed era come se fosse in ufficio… però è una sola azienda che fa questo… mi è rimasto in mente il commento di una operaia, che era sola,questa donna ha detto “se nn avessi avuto la flessibilità  oraria e il part time, io nn avrei saputo come allevare mia figlia”… ecco e con queta frase vi lascio…meditiamo gente, meditiamo…

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