Diventare grandi insieme a Granarolo
Prima di andare a vivere all’estero ho sempre dato per scontato ciò che trovavo al supermercato e sulla mia tavola. Si, certo, la storia della dieta mediterranea e della sua alta qualità la sapevo, ma la piena consapevolezza di quanto fortunati fossimo noi italiani io l’ho compresa solo dopo 5 anni in Australia e 5 anni in USA.
In 10 anni ho toccato con mano non tanto la mancanza di buon cibo di questi paesi (perché se sai dove cercare, sia Australia che USA offrono piatti eccellenti), piuttosto la tendenza a non avere una cultura del mangiare, un’educazione alla qualità delle materie prime e una cura nel prepararle. Se all’inizio tutto ciò era motivo di orgoglio per le doti culinarie italiche, con il passare degli anni ho notato un andamento preoccupante nel nostro paese: sempre più spesso mi capitava di leggere articoli riportanti i dati dell’obesità nel nostro paese, soprattutto tra i bambini e l’aumento di patologie connesse ad una cattiva alimentazione. Lo confesso, mi son cadute le braccia. Ma come? Non eravamo il paese con la miglior dieta in assoluto? La miglior cucina al mondo? La più alta qualità e salubrità delle materie prime? Brutte abitudini e uno stile di vita che cambia hanno cominciato a erodere la tavola del bel paese, facendo traballare il primato di popolo che mangia sano.
La soluzione è ovviamente in tavola ed ecco che un’azienda rinomata come la Granarolo è scesa in campo per proporre, accanto a prodotti storici di ottima qualità e conosciuti da generazioni di palati italiani, progetti di tutto rispetto.
Con il patrocinio del Ministero della Salute, Granarolo propone opuscoli ricchi di materiale informativo a proposito di un’alimentazione bilanciata e sana, presentati con un linguaggio di semplice fruizione e diretti a un pubblico variegato che va dalla mamma di bambini piccoli, ad atleti amatoriali per arrivare anche agli anziani.
Il tutto è a disposizione del pubblico in formato sia digitale che cartaceo, gratuito e senza alcun riferimento commerciale ai prodotti Granarolo. Il marchio in questo caso ha interesse principalmente a promuovere, o meglio, riproporre, le buone vecchie abitudini alimentari del nostro paese.
Ma l’impegno della Granarolo non finisce qui: come accennavo prima, ciò che maggiormente manca a mio parere, in paesi come Australia e USA è la cultura e l’educazione al buon cibo.
Granarolo organizza per i giovani, visite ai propri stabilimenti di produzione, alla scoperta del processo che trasforma il latte munto in quello che si beve in tavola.
L’intervento della Granarolo va anche oltre i confini italici con Africa Milk Project, cooperazione internazionale per l’auto sviluppo promosso da CEFA Onlus in collaborazione con il Gruppo Granarolo.
Da oltre 10 anni, in una delle zone più povere della Tanzania, Granarolo si è impegnata economicamente e con competenze nostrane per portare una realtà zootecnica come Njombe Milk Factory, una piccola filiera del latte, a diventare autosufficiente e completamente autogestita.
Ad oggi Njombe Milk Factory produce e distribuisce sul territorio latte di qualità, con un miglioramento delle condizioni di salute delle giovani generazioni e aumento dei posti di lavoro locali. La Commissione Expo 2015 ha selezionato Africa Milk Project una delle 5 migliori Best Practice al mondo, come esempio eccellente di risposta alle necessità del pianeta, primo classificato nella categoria “Sviluppo sostenibile di piccole comunità rurali in aree marginali”.
E se questo non bastasse, Granarolo torna in Italia per tendere una mano alle mamme con neonati prematuri con il progetto “Allattami”: insieme all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, la Granarolo ha creato nel 2012 la Banca del Latte Umano Donato, prima banca del latte delle 26 presenti in Italia, ideata e sovvenzionata interamente da un privato.
Il progetto si è ampliato, andando ad interessare anche l’Ospedale Maggiore e l’Ospedale di Ferrara, e come obiettivo si è posto quello di raccogliere 600 litri di latte da distribuire ai neonati prematuri, previa selezione delle mamme donatrici.
Insomma, la salute a tavola non è solo data da un buon pasto, sano ed equilibrato. Granarolo sta dimostrando che con l’informazione, l’educazione e progetti concreti sul territorio nazionale e internazionale, è possibile rilanciare la cultura del mangiar bene nelle nuove generazioni.
Per saperne di più sulle iniziative Granarolo e sul progetto “Diventare grandi insieme al latte Granarolo” visita la pagina dedicata e guarda questo video
-post sponsorizzato da Granarolo-