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Discriminazione di genere nel gioco “Indovina Chi?”

 

La figlia (6 anni) della giornalista/blogger irlandese Jennifer O’Connell, ha sollevato un polverone quando ha chiesto alla madre, come mai nel famoso gioco da tavole “Indovina Chi?” (Hasbro) su 24 personaggi, solo 5 sono donne.

La perspicace bambina ha fatto notare alla madre che chi sceglie come personaggio una donna, ha di certo meno possibilità  di vincere rispetto a chi ha un personaggio maschile. Questione di percentuali…mica male la bambina!
La mamma ha colto quindi l’occasione e ha spedito la lettera scritta dalla figlia, alla ditta Hasbro in Inghilterra.

La bambina scrive:

“Non solo i maschi sono importanti, lo sono anche le femmine. Se gli adulti continuano a pensare che le femmine non sono importanti, a nessuno di loro interesseranno le femmine.

Inoltre, se le ragazze vogliono essere femmine in “Indovina Chi?”, perderanno sempre contro i ragazzi, e sarà  più difficile per loro vincere. Sono molto arrabbiata riguardo a questo, e se non sistemate subito la cosa, mia mamma butterà  via Indovina Chi?”.

 

Hasbro risponde:
“Ecco la motivazione che speriamo tua mamma sarà  in grado di spiegarti”Il gioco non è pensato per un genere in particolare, maschio o femmina. Un altro aspetto è quello di voler deviare l’attenzione altrove, piuttosto che focalizzarla sul genere o sull’etnicità  dei personaggi, concentrandola su altre cose che sono in comune a tutti gli esseri umani, piuttosto che sottolinearne le differenze.”

 

La reazione di Jennifer O’Connell non si è fatta attendere: attraverso il suo blog e altri canali, ha reso nota la risposta di Hasbro, sottolineandone il tono accondiscendente e pretenzioso. Non soddisfatta, ha deciso di prendere in mano la situazione e di scrivere direttamente alla ditta di giocattoli.

“Mia figlia non ha ancora chiaro perché debbano esserci solo 5 personaggi femminili, tra cui può scegliere, al contrario del fratello che ne ha a disposizione 19. Ovviamente potrebbe scegliere di essere un personaggio maschile, ma sappiamo tutti come i bambini ragionano a quest’età “perché il genere femminile è considerato “caratteristico” (su cui meglio non focalizzarsi, perché è diverso…fa riferimento alla risposta della Hasbro, ndr) mentre quelli maschili no (e infatti ce ne sono 19)?”

 

Questa volta Jennifer O’Connell e sua figlia hanno ricevuto una risposta molto più corretta ed educata.

“Ci piace la vostra proposta di aggiungere più figure femminili al gioco. Sicuramente lo prenderemo in considerazione in futuro”

 

J. O’Connell si è dichiarata soddisfatta, dopo aver pubblicato il carteggio sul suo blog, ma la domanda sorge spontanea: qualcuno ha mai realizzato quanto discriminante fosse questo gioco? Io no. Ovviamente mi è sempre stato chiaro che prendere una figura femminile, voleva dire “essere fregati”, ma mai mi ha sfiorato l’idea delle implicazioni di genere: poche femmine, perché sono meno importanti degli uomini e automaticamente, ti fanno perdere proprio perché poche.

Bisognava aspettare una bimba di 6 anni per aprire gli occhi!

 

Fonte: http://www.huffingtonpost.com/2012/11/21/jennifer-oconnell-hasbro-guess-who_n_2165482.html

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Enrica Costa

Buona ascoltatrice, buona chiacchiera, buona forchetta...la cosa su cui ha qualcosa da dire è come fare la mamma italica in giro per il globo, mettendo a confronto la mentalità  italiana con quella di mamme provenienti da ogni parte del mondo: le mamme sono mamme a qualsiasi latitudine, cambiano solo le tecniche con cui affrontano le stesse problematiche. Il suo compito sarà  quello di presentarvi queste diverse strategie. Continua a leggere

Un commento

  1. Vogliamo oarlare della discriminazione dei maschi con i baffi? Se ti capita un uomo con i baffi sei fregato tanto quanto se ti capita una donna (sono 5).
    Ed il cappello? Anche in questo caso niente da fare: sei fregato! Non importa il genere, sono sempre 5…
    Forse nessuno si è reso conto che le probabilità se sono distribuite quasi equamente con una logica che prescinde dal sesso? Problema ridicolo!

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