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La Danimarca e i bambini abbandonati in strada

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Oggi ho letto un articolo piuttosto divertente riportato da Vita da Mamma. In Danimarca i genitori che entrano in esercizi commerciali, tipo negozi o bar, spesso lasciano i bambini nelle carrozzine in strada, parcheggiati vicino all’ingresso del locale invece di portarli all’interno.
La notizia è rimbalzata in rete e mi sono divertita a leggere commenti di ogni tipo, da quelli di mamme sconvolte ed indignate a quelli di altre più accondiscendenti che ammirano la civiltà e la tranquillità delle mamme scandinave.
Personalmente ritengo che vivere in un luogo dove è normale lasciare in strada un bambino nella carrozzina senza paura che qualcosa di brutto possa accadere, sia un sogno!
Non capisco la reazione negativa di fronte a questa notizia e a quelle persone inorridite di fronte alle immagini vorrei chiedere: Non vi piacerebbe potervi sentire così sicure nel luogo dove vivete e dove crescete i vostri figli?
Io ci metterei la firma per un posto del genere e penso che dovrebbe essere un esempio da seguire per creare un ambiente sano e sereno per tutti i cittadini ovunque.
Siamo così assuefatti alla sfiducia, alla paura, all’ansia che quando vediamo qualcosa di totalmente opposto alla nostra realtà, lo giudichiamo folle?

In Norvegia e in Svezia (e in ogni Paese del Nord) i bambini passano parte della loro giornata d’asilo e scuola a giocare nella neve, con temperature anche piuttosto rigide.
Ho letto di gente scioccata anche da questo che definiva sciagurati insegnanti e genitori che permettevano una cosa del genere. Ma perché mai?
Se ci pensate in questi Paesi fa freddo e c’è neve per la maggior parte dell’anno. Cosa dovrebbero fare i bambini? Stare chiusi tappati in casa per 9 mesi? Il freddo e la neve sono parte integrante di quelle culture e quindi vengono vissute come elementi naturali della giornata di chiunque.
Così in Irlanda dove piove un giorno si e l’altro molto di più, i bambini e in generale tutti non ci fanno molto caso e se proprio non viene giù a catinelle, stanno fuori a giocare anche sotto l’acqua.
Anzi, la pioggerellina è considerata bel tempo.
In Australia e qui in California, i miei figli hanno sempre scorrazzato a piedi scalzi nei parchi giochi e nei prati senza alcun pensiero di ferirsi o sporcarsi per via di rifiuti o escrementi. Il motivo è banalissimo: vanno scalzi non perché sia una madre sciagurata e non curante, ma perché in questi luoghi la gente in generale non sporca e pulisce i residui organici dei propri cani.

Ritornando alle carrozzine e ai bambini lasciati fuori dai negozi: non sono segno di genitori sciagurati, insensibili, irresponsabili, ma simbolo di una società sana, serena e fiduciosa del prossimo.
Sono certa che anche i genitori danesi non si sentano sicuri al 100%, ciò nonostante preferiscono fidarsi e contribuire a costruire un ambiente felice con questa loro fiducia.
D’altro canto tenere i figli sempre sotto lo sguardo da avvoltoi, non garantisce per nulla la loro effettiva sicurezza.

Quindi, relax ladies! Chill out! Proteggere i nostri figli significa anche lasciarli liberi di rischiare un po’ e dare loro l’opportunità di costruire sicurezza personale, autostima, capacità di comprendere da soli i rischi, i propri limiti e punti di forza, senza bisogno di un adulto costantemente pronto a dare ordini, raccomandazioni, divieti e consigli.
Ora, non è che stia invitando le mamme italiane a lasciare di punto in bianco i loro figli fuori di casa! Ci sono però tante piccole cose che facciamo pensando di proteggere la prole e invece il risultato è magari quello di rallentare la crescita della sicurezza personale, castrando il loro diritto a sbagliare capendo le conseguenze delle loro azioni.

 

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Enrica Costa

Buona ascoltatrice, buona chiacchiera, buona forchetta...la cosa su cui ha qualcosa da dire è come fare la mamma italica in giro per il globo, mettendo a confronto la mentalità  italiana con quella di mamme provenienti da ogni parte del mondo: le mamme sono mamme a qualsiasi latitudine, cambiano solo le tecniche con cui affrontano le stesse problematiche. Il suo compito sarà  quello di presentarvi queste diverse strategie. Continua a leggere

Un commento

  1. Ho una coppia di amici che, quando la figlia aveva circa un anno, sono andati a vivere là. Quando mi raccontarono di questa abitudine mi vennero i brividi: io non l’avrei mai fatto! Poi ci ho pensato: io non l’avrei mai fatto IN ITALIA! Ma vivere in un paese in cui c’è talmente tanto rispetto che le mamme si sentono tanto sicure da lasciare in strada le carrozzine…. WOW!

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