Coppie con figli vs coppie senza figli
Approfittando della visita dei nonni, io e l’ingegner Brambilla ci stiamo dando alla pazza gioia, uscendo la sera per andare al cinema, a cena fuori, a visitare amici… insomma, siamo tornati quasi ai tempi Ante Figli e ci stiamo divertendo.
Lo scorso sabato sera è stata la volta della visita ad amici che abitano a Pasadena, un centinaio di chilometri da casa nostra.
Eccoci lì, direzione nord, soli in macchina per un’ora e mezza, in grado di cominciare un discorso di senso compiuto, svilupparlo, elaborarlo con cognizione di causa senza scordare soggetto, verbo e complemento oggetto e persino concluderlo perfettamente consci di cosa si stia discutendo.
Quando è stata l’ultima volta in cui è capitato ciò? Se non contiamo la volta in cui l’ingegner Brambilla era in cova sul gabinetto e io mi ero nascosta nel vano doccia pur di finire un discorso importante senza che i due teppisti se ne accorgessero, direi che l’ultima volta risalga all’anno scorso.
Che miseria!
Dicevo, siamo andati a trovare degli amici che vivono a Pasadena e il viaggio è stato l’antipasto di una serata fatta di soli adulti, estremamente apprezzata.
In macchina abbiamo parlato di politica, morale, filosofia, sesso e tutto senza essere interrotti ogni quattro nanosecondi con domande del tipo “Mamma mi dai da mangiare/bere?”, “Mi scappa!”, “Perché Loyd è diventato il ninja d’Oro invece che Kay?”, senza scordare un classico: “Quando arriviamo?”, mantra che scandisce il viaggio con una cadenza 3 volte ogni 6,8 chilometri.
Dopo aver esaurito gli argomenti, io e l’ingegner Brambilla abbiamo goduto di quella benedizione rara e preziosa che si chiama silenzio.
Ahhh il silenzio, questo sconosciuto! Impari ad amarlo alla follia solo dopo aver avuto figli!
I nostri amici vivono in una splendida, ordinatissima, pulitissima e stilosissima casa, piena di scalini, soppalchi e ripiani su cui arrampicarsi per gettarsi nel vuoto.
Ma poi perché due adulti dovrebbero sentire l’impellenza di arrampicarsi sulle mensole a vista per poi buttarsi a pesce sui divani in pelle bianchi, o mancarli totalmente e schiantarsi al suolo, rompendosi qualche osso?
No, due adulti non hanno nessun bisogno di fare ciò, a meno che non siano presi da qualche performance sessual-erotica-acrobatica.
I nostri amici hanno due gatti e due cani, un numero spropositato di auto lussuose, una piscina e un giardino lussureggiante.
Quasi avevo dimenticato cosa significasse concentrarsi completamente sulla persona che ti sta davanti, senza lasciare che l’occhio sinistro viri a mo’ di sogliola per non perdere di vista uno dei teppistelli.
La serata è cominciata con una chiacchierata sorseggiando birra prima di cena, una passaggio in una macchina totalmente priva di briciole, giocattoli e altri residui non ben identificati diretti verso l’enoteca di zona, dove seduti su trespoli di legno si è sorseggiato vini sublimi, scambiando piacevoli commenti e aneddoti ironici che non implicassero cacca, puzze e caccole.
Sono persino andata in bagno da sola!
E poi la cena. Ahhh che meravigliosa sensazione quando sei in grado di dedicarti con passione e dedizione solo al cibo che hai nel tuo piatto e non a quello di tutti gli altri!
Chiacchiere, un boccone gustoso, altre chiacchiere, un sorso di vino: ci si dimentica come mangiare non implichi per forza la litania “mangia che si fredda!”,”usa la forchetta!” quello è un pezzo di carne, non un missile terra aria!”.
I nostri amici, se non lo si fosse capito, non hanno figli e si vede. Il loro problema più impellente è decidere se trascorrere il weekend nella casa al mare o stare in panciolle per due giorni a Pasadena. Questi amici decidono a che ora alzarsi la domenica mattina, o meglio, non decidono per niente! Fanno una cosa che noi quasi non ricordiamo più: si svegliano quando il loro sonno è terminato e non quando un individuo sotto il metro e mezzo, con indosso un pigiama sgangherato, ti urla nell’orecchio alle 6.30 del mattino “ho fame! Fammi la colazione!! Mammina…”.
Non mi fraintendete: non sto invidiando chi non ha figli, né tanto meno sto criticando gli stessi per il tenore di vita sfacciatamente desiderabile.
Il mio è solo un banalissimo confronto tra stili di vita diversi e onestamente, a fine serata, posso dire di essermi divertita immensamente.
Io e l’ingegner Brambilla siamo rincasati a mezzanotte, con interessanti tassi alcolici nel sangue e consapevoli che, emicrania o sbornia del giorno dopo che fosse, ci saremmo dovuti alzare alle 6.30 comunque.
Vi chiederete se il pensiero ci abbia rattristati, rovinandoci la serata.
No, anzi. Personalmente credo di aver raggiunto la consapevolezza che avere a disposizione vie di fuga saltuarie, grazie alle quali io e mio marito si torni ad essere una coppia e basta, sia un toccasana che ci aiuta ad apprezzare ancora di più i nostri bimbi e il ruolo di genitori.
Se non potessimo staccare mai dalla vita di tutti i giorni credo che saremmo alla frutta come coppia molto velocemente e ritengo che molti genitori possano riconoscersi in questa dinamica.
Il titolo di questo post è provocatorio: in realtà non ci dovrebbe essere nessuno scontro tra chi ha figli e chi non ne ha. Ovviamente gli stili di vita sono diversi e in ogni ambito ci sono i pro e i contro.
Il trucco sta nell’apprezzare ciò che si ha, senza rimpiangere ciò che non si ha più, ma cercare di controbilanciare l’assenza di certi bisogni.
Tipo, mantenere l’amicizia di chi non ha figli, usandoli come valvole di sfogo di tanto in tanto.
Bellissimo Enrica, e pure divertente. Hai ragione: ogni tanto ci vuole qualche momento da soli, che non sia dopo le 21 svenuti entrambi sul divano 🙂
Si, il coma da divano non e` contemplato come “quality time” di coppia 😀
Commento d’obbligo … Ma poi vuoi mettere avere la possibilità di scegliere e passare una serata così, quando sia più bello proprio perché non è la vita di tutti i giorni!!!
E soprattutto, voi potete avere entrambe le cose. Se non aveste le piccole pesti, nessuno potrebbe donarvi una giornata con loro 😉
Hai colto proprio nel segno Ylenia! Suona un po’ da Pollyanna ma va bene lo stesso 😀
Non so come sia li tra i selvaggi con il SUV ma qui da noi, considerando che la Barbara, primipara a 32 anni, era la più giovane del corso preparto, siamo circondati da amici che se non portiamo i figli non ci vogliono vedere. Bellissimo mollare i figli ai nonni, andare a casa di amici e la prima cosa che ci si sente dire è “dove sta Emma?”.
ahahahah… Gio, a noi non e` mai capitato! Avete amici fantastici 😀