Come funziona la fertilità durante l’allattamento?
di Cecilia Gautier
L’allattamento naturale fa bene, ormai questo messaggio arriva da ogni operatore della salute. Ma la gestione della fertilità rimane un’incognita più ardua di prima: tra miti, racconti di amici e parenti, e desiderio di non passare da una gravidanza all’altra nel giro di poco tempo, la questione merita di essere affrontata con chiarezza e validità scientifica.
Cosa succede dopo il parto al seno di una donna? Avviene la montata lattea. Con l’allattamento, la suzione del capezzolo e lo svuotamento del seno stimolano la prolattina (che favorisce la produzione lattea) e l’ossitocina (che favorisce l’espulsione del latte). La prolattina inibisce l’ovulazione, e per questa ragione la donna è meno fertile in quel periodo.
Ciò nonostante, i valori di prolattina variano molto da donna a donna e a seconda del tipo di allattamento. Questi livelli dipendono in gran parte dalla durata e dalla frequenza delle poppate (e quindi dalla durata complessiva della suzione al seno).
Per fortuna, i metodi naturali di conoscenza della fertilità, ovvero il metodo Billings e il metodo sintotermico, ci permettono di avere un’idea molto chiara di quello che succede all’interno del nostro corpo durante l’allattamento e della ripresa della fertilità. Essi ci danno delle linee guida precise da seguire a seconda del tipo di allattamento (completo, o parziale con aggiunta di altri liquidi oltre al latte materno) e della frequenza e durata delle poppate.
Per seguire il metodo con sicurezza conviene essere informati prima del parto, cominciare le osservazioni dopo 3 settimane dal parto e essere seguite da un’insegnante qualificata (il fai da te non funziona, è troppo rischioso!)
Imparare a capire i segnali della fertilità anche durante l’allattamento ci permette di rispettare il nostro corpo: l’utero ci mette vari mesi a riposizionarsi nel bacino, e inserire una spirale in quel momento delicato può essere evitato, lasciando il pieno movimento a questo organo prezioso. Anche i contracettivi ormonali non sono raccomandabili: la pillola estro-progestinica passa nel latte materno. Quella solo progestinica non pone questo problema, ma immette comunque nel nostro organismo delle sostanze che disequilibrano il nostro assetto ormonale e sovraccaricano il fegato, tra le altre cose. Dunque, perché assumerla in un momento nel quale la nostra fertilità è comunque molto bassa?
A voi mamme rifletterci un pò su…
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