Cancro al seno: poca attenzione all’estetica da parte dei medici
Durante i lavori del Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) tenutisi a Vienna in questi giorni, ci si è posti la domanda se alle donne che si sottopongono a terapia chirurgica, in caso di carcinoma mammario, venga proposta la ricostruzione del seno, per preservarne l’estetica.
Carmen Criscitiello e altri ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, hanno condotto uno studio a riguardo, constatando che, nonostante i buoni risultati ottenuti grazie alla terapia neoadiuvante (ossia cicli di chemioterapia prima dell’intervento chirurgico per ridurre le dimensioni del tumore) solo al 40% di tutte le donne considerate, è stato proposto l’intervento conservativo del seno.
La dottoressa Criscitiello così commenta i risultati della sua indagine: “Anche di fronte a una risposta completa, (della chemioterapia pre intervento, ndr) [I risultati] non si traducono in un numero crescente di interventi che preservano il seno. In pratica sono le caratteristiche del tumore prima della chemio che giocano il ruolo cruciale nel decidere quale tipo di intervento chirurgico eseguire, a prescindere da quanto si riesce ad ottenere con il trattamento neoadiuvante”
Queste considerazioni sono state fatte nell’intento di preservare la salute psicofisica delle pazienti con carcinoma mammario, che oltre a terapie invasive, si ritrovano anche con menomazioni fisiche che lasceranno cicatrici non solo nel corpo.
Apparentemente, il comportamento dei medici sembrerebbe forse troppo prudente.
«In parte è vero ““ commenta Franco Di Filippo, direttore della Chirurgia generale e della mammella all’Istituto Tumori Regina Elena di Roma – c’è una certa reticenza dei chirurghi. Va però anche detto che un atteggiamento di prudenza è spesso ragionevole perché dettato dal dubbio: e se esistono delle cellule cancerose non visibili? A quel punto molti colleghi preferiscono ampliare l’asportazione. ““ conclude il dottor Di Filippo – per verificare l’efficacia di un intervento conservativo e ampliare la resezione solo se necessario si possono però eseguire controlli istologici intraoperatori. Per questo è bene farsi curare in centri dove sono presenti adeguate strumentazioni e specialisti con esperienza».
Una ricerca inglese ha messo in evidenza come il trattamento di chemio e radioterapia effettuati in seguito ad intervento chirurgico, non hanno creato problemi o danni alla pelle e all’estetica del seno.
«Se ulteriori studi confermeranno questo dato ““ ha commentato Michael Gnant, chirurgo oncologo della Vienna Medical University ““ potremo considerarlo un nuovo standard: le donne con un carcinoma in stadio iniziale si potranno sottoporre alle cure congiunte, con tempi più rapidi e senza conseguenze estetiche negative».