Arrivano le famiglie diverse
Pensare a una forma alternativa di famiglia che non preveda un uomo e una donna che si innamorano, si impalmano davanti a un altare, si fanno cospargere di riso e petali di rosa fa pensare a un qualcosa di molto diverso e fantasioso tipo gli Addams.
Invece sembra che stia sorgendo un sistema che prevede una famiglia alternativa: il co-parenting, vale a dire mamma e papà non sono emotivamente coinvolti, spesso non si conoscono nemmeno ma decidono comunque di fare un figlio insieme.
Non si tratta di fecondazione eterologa, si tratta di due persone che si incontrano su specifici siti online, con l’idea di costruire una famiglia insieme e si accoppiano secondo i crismi di madre natura.
Per diversi motivi nessuno dei due è impegnato in una relazione sentimentale fissa: spesso si tratta di donne e uomini in carriera sopra i 35 anni o di omosessuali, o semplicemente persone che non se la sentono di essere genitori single ma che desiderano comunque un figlio.
L’accordo prevede che entrambi i futuri genitori si impegnino moralmente e finanziariamente ad allevare il bambino. Il metodo del concepimento è di libera scelta: la coppia può prendere la via dell’inseminazione artificiale o decidere per i “vecchi metodi”, che non passano mai di moda.
I co-genitori si accordano per vivere almeno nello stesso quartiere (ma spesso sono in appartamenti dello stesso condominio) e si dividono equamente oneri e onori della loro nuova condizione familiare. Sono liberi di frequentare chiunque vogliano, sempre che ciò non implichi un danno per il figlio che hanno in comune.
Esistono vari siti americani e inglesi di questo tipo come Modamily.com o Co-parentmatch.com.
Anche in Italia ne abbiamo uno, lo sapevate? Si chiama Co-genitori.it e conta già 100.000 iscritti.
Ho letto alcuni commenti scandalizzati e scioccati in proposito, per lo più persone che sostengono che avanti di questo passo si potrà costruire una famiglia pure con il criceto di casa e un figlio ordinato su Amazon.
Molti reagiscono in maniera più moderata, ritenendo che il concetto di famiglia è flessibile, dinamico, che cambia con i tempi ma che questa nuova moda è comunque””un po’ troppo”.
Potrei sbagliare ma secondo me di nuovo e scioccante in tutta questa storia del co-parenting non c’è nulla. A parte la “metodologia” al passo con i tempi, ossia l’utilizzo di siti online, la storia passata dell’umanità (e anche contemporanea, ahimé) è piena di matrimoni e famiglie costruite senza un legame di amore di partenza.
Parlo di matrimoni combinati o di matrimoni di interesse: coppie di semi sconosciuti (o anche totalmente sconosciuti) che costruiscono una famiglia con figli basandosi su un contratto sottoscritto da entrambe.
Alle volte l’amore giunge con il tempo, altre volte no e tutto si sfascia. Storia vecchia.
Forse la versione “rivista e corretta” del matrimonio combinato ha il vantaggio che in questo caso si tratta di adulti consenzienti, realmente desiderosi di procreare, moralmente ed emotivamente impegnati nella crescita di una nuova creatura.
Non si amano, è vero, e questo forse è il dettaglio che maggiormente lascia perplessi, però a ben vedere tanti matrimoni non finiscono bene, pur essendo iniziati con i migliori propositi e i figli di certo ne soffrono.
Questi bambini partono da un nucleo familiare semi separato, di certo amichevole che prima di fare il passo di procreare ha passato esami, controlli e ovviamente incontri preliminari e lunghe, lunghissime chiacchierate.
Oppure si tratta di una scelta egoistica, irresponsabile e assurda?
Voi come la pensate?
scandaloso? perchè due genitori separati non fanno co-parenting? non abitano piu insieme, non sono più sposati, frequentano chi vogliono e devono( almeno dovrebbero ) contribuire entrambi al benessere del bambino, sia economico che psicofisico. A me pare che l’ unica differenza sia su come si sono conosciuti. Non ci trovo nulla di scandaloso,purchè l’ interesse e la vita del bambino non siano compromessi, cosa che succede ordinariamente in molte coppie sposate.
Anche io la penso cosi`, nonostante qui la differenza sostanziale sia che la “separazione” dei genitori non è accidentale come puo` succedere in un divorzio, ma accuratamente programmata. Che il risultato sia poi lo stesso (anzi, probabilmente meglio visto che entrambe i genitori partono già con l’idea di gestire separatamente ma all’unisono un figlio) è vero.
Credo che la struttura famigliare cosi` come concepita fino ad ora, si stia modificando: il che non vuol dire che la famiglia tradizionale scomparirà ma solo che ad essa si affiancheranno altre forme di famiglia non convenzionale che probabilmente daranno la possibilità a molte persone di creare dei legami profondi in una maniera che più si confà per loro.
Ho come l’impressione che molti matrimoni finiscano male perchè le persone coinvolte non sono fatte per quel tipo di relazione. Cio` non toglie che non possano amare con sincerità un compagno/a e avere dei figli, allevandoli splendidamente. Solo devono trovare il loro “modo”.
Mah, difficile generalizzare. Probabilmente molti lo fanno perché ci credono davvero, alcuni per curiosità o spirito d’avventura. Sicuramente, in tutti i casi, bisognerebbe mettere al primo posto il bambino..