Un aborto è un lutto, ma nessuno se ne accorge
Avere il terzo aborto in un anno è un lutto a tutti gli effetti. Peccato che nessuno se ne accorga.
Scrivo in un momento di difficoltà personale. Ho avuti un aborto. E fin qui – anche se non si dice – è un evento che può capitare ad una gravidanza su 4. Bene: questo era il terzo. In un anno.
Io ho avuto la depressione post partum e devo dire che di sfide ne ho superate, ma questa volta mi sento davvero senza forze e senza speranze. Ah dimenticavo di dire che ho già due figlie per cui non ho alcun diritto di lamentarmi e di soffrire. Dovrei solo essere contenta per ciò che ho, mi ripetono tutti. Oppure dovrei accettare che forse non riuscirò ad avere un altro figlio. È così perché il mio corpo e anche Dio – come mi ha detto qualcuno – hanno deciso così.
L’incapacità di essere empatici con il dolore altrui lascia veramente senza parole in questi casi. Perché scatta anche nel dolore la competizione: guarda chi soffre più di te, vedi chi sta peggio. Io sto di merda. Non ho voglia di vedere nessuno.
Non ho ho voglia di essere felice per la felicità altrui. Sono stanca. E desidero solo vivere questo male per essere più forte. E forse di essere capìta. Mi pare un miraggio ultimamente.
Ti sono vicina e spero che riuscirai, con il tempo, ad assorbire il dolore, perche é un dolore grande da portarsi dentro.
Non hai bisogno di essere capita, nessuno puó entrare nelle tue scarpe, neanche un altra donna che ha passato quello che stai passndoo tu, perche tutti sono diversi e reagiscono al dolore e alla perdita in modo diverso.
Lascia stare, Dio, quello che ti dicono, o quello che pensano gli altri che dovresti fare o pensare. Lascia che il dolore ti riempia e prenditi il tuo tempo per assorbirlo. Pensa a te stessa adesso. Tu sei importante, la persona piu importante della tua vita e hai l obbligo morale di prenderti cura di te stassa, prima di pensare oltre.
Un abbraccio sincero.
Marcy